L’imam della Marsica: «Chiediamo scusa per le stragi di Parigi»

Hamid al corteo con il vescovo e il capo degli ortodossi: «Nel Fucino per lavorare, non ve la prendete con noi»

AVEZZANO. «Scusateci per quello che è accaduto, siamo qui per lavorare, non ve la prendete con noi. Vogliamo la pace come voi». Un appello commosso, dopo la strage di Parigi, si è alzato da piazza Risorgimento per dire no al terrorismo. A lanciarlo è l’imam Hamid della comunità islamica nella Marsica, che ieri pomeriggio ha sfilato insieme al vescovo di Avezzano, Pietro Santoro, al padre della comunità ortodossa della città, Daniel Mititelu, e a centinaia di persone.

Alla fiaccolata, promossa dal sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, e sostenuta da molti Comuni della provincia (presente anche il primo cittadino di Sulmona Peppino Ranalli), hanno partecipato numerose associazioni. Giovani e non, che hanno sfilato da piazza della Repubblica fino a piazza Risorgimento.

«Viviamo in un momento tragico che segue una catena di dolore e di sofferenza che lo jihadismo sta perpetrando in tutto il mondo», ha commentato il vescovo Santoro. «È giusto stare vicino alle vittime francesi, ma anche a quelle che erano sull’aereo russo e quelle delle altre catastrofi. Erano nostri fratelli che avevano il diritto di vivere. Non si può uccidere in nome di Dio».

Giovani di varie etnie, politici di ogni partito, cristiani, ortodossi e musulmani uniti nel nome della pace. Le fiaccole hanno illuminato via Mazzini fino a giungere in piazza Risorgimento, dove il corteo si è fermato per qualche minuto di riflessione.

«La presenza spontanea di tante persone è la testimonianza di come si può convivere stando in un mondo di pace», ha evidenziato il sindaco Di Pangrazio. «Ringrazio la Croce rossa, la Misericordia, la Protezione civile e i tanti cittadini che qui con noi hanno voluto dire basta a questa ondata di violenza».

Sentito e commovente l’intervento dell’imam. «Noi viviamo con voi», ha precisato. «Questa è politica sbagliata, non è Islam. Non vogliamo toccare nessuno e vorremmo che voi conosceste il nostro Corano, che non dice di uccidere. Non ve la prendete con i nostri fratelli che lavorano al Fucino».

Un Padre nostro ha unito le varie religioni e i presenti. A chiedere di recitarlo padre Daniel, da 8 anni guida nella Marsica della comunità ortodossa. «Il terrorismo è una politica ingiusta che fa crollare le speranze ma non la fede», ha concluso padre Daniel. «Abbiamo pregato per le vittime francesi e continueremo a pregare per la pace». (e.b.)

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