L’Imu spacca Bagnaturo il lato di Pratola è più caro
Differenze da 100 a 500 euro fra dirimpettai, aliquote inferiori a Sulmona La frazione gestita a metà dai due Comuni è divisa da sempre su tasse e servizi
SULMONA. Vicini di casa, anzi dirimpettai, ma divisi prima dai servizi e ora dalle tasse. Quando si dice che stare dalla parte giusta conviene vengono in mente i residenti di Bagnaturo, frazione spaccata da una linea stradale fra i Comuni di Sulmona e Pratola. E la differenza, soprattutto in questi giorni del saldo Imu, pesa sulle tasche dei cittadini. Chi, infatti, vive sul lato sulmonese della frazione ha pagato meno la nuova tassa sugli immobili, chi su quello pratolano di più.
Dopo la raccolta porta a porta dei rifiuti, è la nuova imposta sulle proprietà a fare la differenza. In principio, furono un piano regolatore discutibile e una burocrazia non lungimirante a dividere in maniera ufficiale i residenti della strada. Via Bagnaturo, è un’arteria non lunghissima, che ospita i residenti sulmonesi sul lato sinistro arrivando dalle quattro corsie e quelli pratolani sul lato destro dalle località San Pietro e Villa Giovina. Un destino a cui ormai i vicini di casa, ma non di tasse e servizi, sono ormai abituati. «Noi ci sentiamo parte della comunità di Bagnaturo», interviene Costantino Cianfaglione assessore all’Urbanistica del Comune di Pratola e gestore di un bar sul lato pratolano della frazione, «per noi è talmente una cosa assodata che non ci facciamo più caso». Nell’era del web e dell’unione dei servizi, quindi, stona la divisione fra dirimpettai che sa di legenda e che nulla ha a che vedere col più moderno federalismo. «Noi siamo molto più fortunati», spiega Francesco Del Signore che abita sul lato sulmonese, «visto che paghiamo molto meno questa tassa inutile e ci scherziamo coi vicini». Come ricorda un recente studio del commercialista sulmonese Alessandro Angelone, ex assessore della giunta Federico, Sulmona ha un'aliquota al 4 per mille sulla prima casa, l'8,2 sulla seconda, scontata dell'8 su locali commerciali e artigianali. A Pratola, invece, si sale al 5 per mille per la prima abitazione, al 10,6 sulla seconda, compresi negozi e botteghe. Calcolando una casa tipo di 80 metri quadri con una rendita catastale di 625 euro, il residente sulmonese della frazione paga 220 euro, quello pratolano 350; per una seconda casa di uguali dimensioni il primo sborsa 924 e il secondo 1.113; se quell'immobile fosse un locale commerciale si passerebbe da 669,90 a 887,82; per un opificio artigianale, invece, lo scarto aumenta da 1.764 a 2337,30 euro.
Federica Pantano
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