L’indagine di “Ultimo”, che catturò Riina
De Pascali (Noe): «Reati simili a quelli che si commettono in alcune regioni a presenza mafiosa»
L’AQUILA. «Le indagini sono state svolte da Ultimo, l’ufficiale dei carabinieri che arrestò Totò Riina».
Lo ha detto il procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila Fausto Cardella in conferenza stampa, riferendo della presenza di Sergio De Caprio nell’inchiesta che, dunque, si è avvalsa del leggendario investigatore.
«L’inchiesta», ha poi detto Cardella, «è collegata a quella del gennaio 2014 denominata “Do ut des” attuata dalla squadra Mobile che ha portato ai domiciliari proprio Pierluigi Tancredi, indagine che ha coinvolto il Comune dell’Aquila. «Si tratta dello sviluppo investigativo di un dato già in possesso dell’ufficio ed emerso in un’altra indagine sulla ricostruzione, che è stato sviluppato dal Ros», ha proseguito Cardella. Ma nella conferenza stampa sono emersi anche altri aspetti. Si tratta di «comportamenti mafiosi, anche se il fenomeno delle infiltrazioni della malavita organizzata è sotto controllo». Il comandante dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico), Sergio Pascali, ha spiegato: «Si è in presenza di reati simili a quelli che si commettono nelle regioni a presenza mafiosa, nella speranza che in Abruzzo non ci siano insediamenti delle mafie». Il vicecomandante dei carabinieri del Ros, colonnello Roberto Pugnetti, ha specificato che «in questa indagine non emerge la presenza di criminalità organizzata, ma comportamenti di tipo mafioso, come garantire l’omertà da parte di una persona indagata». Riguardo alla posizione dell’ex consigliere comunale, delegato ai puntellamenti, Pierluigi Tancredi, Cardella ha detto: «L’accordo corruttivo si pretendeva che continuasse anche adesso, altrimenti la minaccia era di dire tutto quello che, indagato a quell’epoca, non aveva voluto dire. E proprio per questo suo silenzio, se fossimo in un’altra zona d’Italia potremmo parlare di omertà, chiedeva di essere ancora pagato. Questa attività delittuosa doveva essere interrotta secondo i nostri doveri».
All’incontro con la stampa erano presenti anche il comandante provinciale aquilano dell’Arma, Giuseppe Donnarumma, e il direttore regionale Abruzzo dei Vigili del fuoco, Giorgio Alocci, oltre ai carabinieri della Pg. (g.g.)
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