L’operaio Cam va ai domiciliari

Spaccio, il difensore: la droga era nel mobile di uno studio-cameretta

AVEZZANO. È uscito dal carcere Ivo Di Terlizzi, 35 anni, l’operaio del Cam accusato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia, al termine dell’udienza di convalida di ieri mattina, gli ha concesso i domiciliari. Il giovane è stato fermato nel corso di un controllo della polizia e gli agenti si sono insospettiti per il suo atteggiamento di nervosismo durante i controlli nel veicolo e a quel punto è scattata la perquisizione domiciliare. Nell’abitazione sono stati trovati, durante la perquisizione, della cocaina e dell’hashish. Una parte di droga era già suddivisa in dosi, mentre un altro involucro conteneva circa 180 grammi di cocaina. Un complessivo di droga da di 212 grammi. «Si tratta di un quantitativo lordo», ha chiarito il difensore, Sandro Gallese, che assiste l’indagato insieme all’avvocato Walter Bonaldi, «infatti è stato calcolato anche il peso degli involucri». Gran parte della sostanza stupefacente, secondo la polizia, è stata trovata nella cameretta del figlio piccolo. «La droga», ha chiarito però la difesa, «era in realtà nel cassetto di un mobile che si trova in una stanza comune, utilizzata anche come studio e non solo come cameretta». L’indagine del commissariato di Avezzano, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Roberto Savelli, ha portato anche al sequestro di un bilancino e di circa 700 euro in banconote di vario taglio. (p.g.)

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