APPELLO di sei ESPONENTI DELLa CULTURA
«La città si impegni per salvare l’Accademia dell’Immagine»
L’AQUILA. Sei esponenti della cultura aquilana hanno redatto un intervento sull’Accademia dell’Immagine manifestando il dissenso per la chiusura. «L’attacco all’Accademia dell’Immagine, motivato dal...
L’AQUILA. Sei esponenti della cultura aquilana hanno redatto un intervento sull’Accademia dell’Immagine manifestando il dissenso per la chiusura. «L’attacco all’Accademia dell’Immagine, motivato dal presidente della Regione Chiodi con fuorvianti argomenti ragionieristici, nasconde due minacce per L’Aquila: si elimina un’istituzione autorevole per acquisire il suo stabile, situato in una posizione strategica per la città e in grado di ospitare numerose e variegate attività culturali. L’ampio dibattito che anima da tempo le assemblee cittadine dimostra che il polmone di Collemaggio è un boccone ghiotto per gli speculatori ma coinvolge tutte le associazioni culturali aquilane».
«Con la liquidazione dell’Accademia», prosegue la nota, «si apre l’assalto alle istituzioni culturali della città cominciando dal punto oggi più fragile. Il parallelo esodo di lembi importanti dall’Ospedale San Salvatore verso altri ospedali, in pieno svolgimento, è la spia di una strategia ingorda e spietata. Una città piagata dal terremoto e stremata da ritardi e inadempienze, riesce tuttavia a far vivere e a dare finalità ricostruttive alle sue numerose e qualificate realtà culturali e artistiche, del resto note e tuttora apprezzate in tutto il mondo. Si ha l’impressione che alcuni politici abruzzesi vogliano sterilizzare questa nativa capacità di produrre cultura manifestatasi durante la storia secolare della città e in alcuni periodi fiorente in molti settori. Il coro di adesioni in risposta all’appello lanciato recentemente per salvare la vita dell’Accademia Internazionale dell’Immagine, dimostra che l’intera città avverte il bisogno di non perdere una tessera qualificante del suo mosaico culturale; ma questo non basta a neutralizzare gli sciagurati propositi di chi ha trasformato in boicottaggio all’attività culturale il suo dovere politico, sociale e culturale di proteggere e sviluppare la cultura e l’arte nell’intera Regione Abruzzo. Se dunque il disegno proditorio è di ferire mortalmente L’Aquila nella sua identità, la reazione deve mostrare non soltanto con tutta la forza possibile la tenace volontà di resistere a minacce e pericoli, ma anche l’intenzione reale di tutta la città di impegnarsi perché l’affermazione del sindaco secondo il quale “la cultura è il cardine della ricostruzione”, non rappresenti uno sterile slogan ma si trasformi in scelte artistiche, politiche e amministrative concrete». I firmatari dell’appello sono Fiorella Carloni, Lea Contestabile, Antonio Gasbarrini, Anna Maria Giancarli, Sabatino Servilio, Walter Tortoreto.
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