polemiche ad arischia

«La colpa è delle case sulla strada»

Presidente dei motociclisti replica così ai residenti lungo la statale 80

L’AQUILA. «Arischia, così come molti altri centri urbani italiani, nel corso degli anni dal Dopoguerra si è sviluppata per lo più abusivamente (poi sanata con i vari condoni edilizi) su strade statali che, per legge, non dovevano essere edificate, con il solo scopo di sfruttare proprio il passaggio dei veicoli poi vanificato con l’avvento delle autostrade». È la risposta che Massimiliano Mari Fiamma, presidente del Motoclub motociclisti aquilani, dà ai residenti di Arischia che si lamentavano dello sfrecciare a folle velocità delle moto all’interno dei centri abitati.

«Oggi», prosegue Mari Fiamma, «ci troviamo a percorrere strade di per sé a media percorrenza con limiti imposti di 40/50 km/h, disseminate di autovelox e di pericolosissimi dossi di dissuasione che fanno spesso più danni che altro. Tutto ciò non toglie il fatto che esistono molti motociclisti, che non esitiamo a condannare e definire idioti, troppo presi dal loro ego invincibile per capire che una strada non è un circuito e che è meglio per tutti procedere lentamente nei centri abitati, ma questa è un’eccezione, non la regola».

Sulla questione della pericolosità delle strade, invece, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha scritto al prefetto, al presidente della Provincia, e al capo compatimento di Anas Abruzzo chiedendo un incontro urgente «per focalizzare e mettere a punto le strategie migliori per garantire la fruibilità delle strade a tutti, stabilendo dei parametri di sicurezza».

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