La difesa: "Non esiste nessuna cricca"
Ezio Stati: «Intercettazioni male interpretate, mai fatto favori»
L'AQUILA. È sceso dal cellulare della polizia penitenziaria con scioltezza, quasi dimenticando di essere in arresto, e con quella spavalderia, Ezio Stati, esponente del Pdl abruzzese, ha raccontato per 3 ore la sua verità ai giudici che lo accusano di corruzione. È indagato insieme alla figlia Daniela, al compagno di lei, Marco Buzzelli, al manager, Sabatino Stornelli e all'ex deputato Vincenzo Angeloni. «Le intercettazioni sono state interpretate male» ha detto, «e poi sia chiaro, nessun favoritismo e non si parli di cricca». Il suo avvocato ha chiesto la scarcerazione.
EZIO STATI. «Quelle accuse non reggono» ha detto Stati al gip, Marco Billi e al pm Antonietta Picardi, «Abruzzo Engineering non era un serbatoio di voti per noi». Secondo le accuse, gli indagati erano d'accordo a fare in modo che lavori presi da Abruzzo Enginering potessero generare delle consulenze e progetti per società da loro controllate quali la Selex, di cui è manager Sabatino Stornelli e il gruppo di Vincenzo Angeloni. «Stati ha spiegato in maniera chiara tutte le intercettazioni», ha detto il suo avvocato Antonio Milo, «ha fatto notare errori interpretativi sulle conversazioni. Ha dimostrato che erano telefonate disancorate dal contesto accusatorio e cioé da quella consorteria rappresentata dal pm». Secondo l'accusa, la figlia di Stati avrebbe ottenuto dei regali, quali il famoso diamante, da Angeloni. «Ma quello» ha detto Stati prendendo le distanze da lui, «è un tipo sui generis». Poi ha anche adoperato delle parole ancora più colorite per descriverlo. Fin qui le ragioni di Stati. Resta però il fatto che, dalle domande ai lui rivolte dal pm, sembrava che il vero assessore regionale fosse lui, e la figlia il suo strumento. Una ipotesi mai esplicitata ma reale, che ha irritato Daniela.
BUZZELLI. Marco Buzzelli, ai domiciliari, ha ricostruito i suoi rapporti con Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli, che ha l'obbligo di dimora. «Angeloni era nella dirigenza della squadra Valle del Giovenco» ha spiegato Buzzelli, compagno della Stati «e io dovevo essere uno dei futuri dirigenti della nuova compagine. Con Angeloni c'è un buon rapporto di amicizia; più che con me, con la famiglia Stati, si conoscono da anni». Buzzelli ha confermato le voci che tra Angeloni e Stornelli non corra buon sangue. «Sono due persone molto diverse» ha spiegato «se la società nuova non è stata mai formata, è perché tra loro due non si è mai creato un feeling. Per questo non vedo come ci potrebbe essere tra loro il patto scellerato ipotizzato dalla procura».
STORNELLI. «Abruzzo Engineering ha una storia lunga e collaudata che non ha nulla a che vedere con la Valle del Giovenco». Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex, e fino a qualche mese fa presidente del Pescina Valle del Giovenco, ha spiegato la sua posizione. «Io sono di Avezzano» ha detto «conosco le persone coinvolte da tanto tempo, non c'era bisogno di architettare tutto questo marchingegno».
Stornelli conferma di avere avuto un rapporto conflittuale con l'ex deputato Angeloni. «E questo» sottolinea «è un motivo che mi ha spinto a lasciare la Valle del Giovenco». Per Stornelli, la preoccupazione più grande è che si pensi che le sue attività abbiano sfruttato il terremoto. «Per L'Aquila abbiamo fatto degli interventi importanti» spiega, «lavorando su vari servizi tecnologici di rete che abbiamo messo a disposizione, anche in vista del G8. Si tratta di una rete che, ironia della sorte, utilizza anche la procura della Repubblica. Per questi lavori avanziamo milioni dalla Regione, ma questi sono dei passaggi che vanno chiariti con gli inquirenti». «La Regione, da quando c'è Chiodi, non ha dato un euro di attività ad Abruzzo Engineering», aggiunge Stornelli, «l'unica nostra preoccupazione è stata quella di garantire la sopravvivenza di questa realtà e dei suoi dipendenti, in questo periodo delicato di post-terremoto».
ANGELONI IN MANETTE. Anche Vincenzo Angeloni che, stranamente, è stato portato in manette dalla polizia penitenziaria, si è discolpato. «Anche lui» ha detto il suo avvocato, «ha respinto le interpretazioni delle intercettazioni ambientali e telefoniche date dalla Procura». Angeloni, ha aggiunto il legale dell'ex deputato, «ha dato un'interpretazione alternativa che riteniamo convincente e ha indicato testimoni per riscontrare il tipo di dialogo effettivamente posto in essere e spiegare il senso. Angeloni esclude in maniera categorica di aver avuto rapporti con la società che farebbe capo, secondo l'interpretazione accusatoria, a Stornelli.
«Con Abruzzo Engineering» ha sottolineato l'avvocato «Angeloni non ha avuto alcun tipo di rapporto di affari e la sua posizione è sganciata da quello che dovrebbe essere il profilo corruttivo secondo l'impostazione data dagli inquirenti». L'avvocato ha ribadito anche che Angeloni, 58 anni, medico di Avezzano «ha un'amicizia ventennale con gli altri indagati, ma un rapporto di evidente conflittualità con Stornelli. Con Stornelli ha collaborato solo per un breve periodo con la squadra Valle del Giovenco. Un rapporto breve, che si è concluso con profili di antitesi tra i due personaggi». In alternativa alla scarcerazione sono stati chiesti per Angeloni gli arresti domiciliari, «considerate le sue condizioni di salute». Secondo il pm Angeloni ha regalato un anello con brillante alla Stati, un'auto al suo compagno, Marco Buzzelli, e un televisore a Ezio Stati. Accuse respinte al mittente dai sospettati.
EZIO STATI. «Quelle accuse non reggono» ha detto Stati al gip, Marco Billi e al pm Antonietta Picardi, «Abruzzo Engineering non era un serbatoio di voti per noi». Secondo le accuse, gli indagati erano d'accordo a fare in modo che lavori presi da Abruzzo Enginering potessero generare delle consulenze e progetti per società da loro controllate quali la Selex, di cui è manager Sabatino Stornelli e il gruppo di Vincenzo Angeloni. «Stati ha spiegato in maniera chiara tutte le intercettazioni», ha detto il suo avvocato Antonio Milo, «ha fatto notare errori interpretativi sulle conversazioni. Ha dimostrato che erano telefonate disancorate dal contesto accusatorio e cioé da quella consorteria rappresentata dal pm». Secondo l'accusa, la figlia di Stati avrebbe ottenuto dei regali, quali il famoso diamante, da Angeloni. «Ma quello» ha detto Stati prendendo le distanze da lui, «è un tipo sui generis». Poi ha anche adoperato delle parole ancora più colorite per descriverlo. Fin qui le ragioni di Stati. Resta però il fatto che, dalle domande ai lui rivolte dal pm, sembrava che il vero assessore regionale fosse lui, e la figlia il suo strumento. Una ipotesi mai esplicitata ma reale, che ha irritato Daniela.
BUZZELLI. Marco Buzzelli, ai domiciliari, ha ricostruito i suoi rapporti con Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli, che ha l'obbligo di dimora. «Angeloni era nella dirigenza della squadra Valle del Giovenco» ha spiegato Buzzelli, compagno della Stati «e io dovevo essere uno dei futuri dirigenti della nuova compagine. Con Angeloni c'è un buon rapporto di amicizia; più che con me, con la famiglia Stati, si conoscono da anni». Buzzelli ha confermato le voci che tra Angeloni e Stornelli non corra buon sangue. «Sono due persone molto diverse» ha spiegato «se la società nuova non è stata mai formata, è perché tra loro due non si è mai creato un feeling. Per questo non vedo come ci potrebbe essere tra loro il patto scellerato ipotizzato dalla procura».
STORNELLI. «Abruzzo Engineering ha una storia lunga e collaudata che non ha nulla a che vedere con la Valle del Giovenco». Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex, e fino a qualche mese fa presidente del Pescina Valle del Giovenco, ha spiegato la sua posizione. «Io sono di Avezzano» ha detto «conosco le persone coinvolte da tanto tempo, non c'era bisogno di architettare tutto questo marchingegno».
Stornelli conferma di avere avuto un rapporto conflittuale con l'ex deputato Angeloni. «E questo» sottolinea «è un motivo che mi ha spinto a lasciare la Valle del Giovenco». Per Stornelli, la preoccupazione più grande è che si pensi che le sue attività abbiano sfruttato il terremoto. «Per L'Aquila abbiamo fatto degli interventi importanti» spiega, «lavorando su vari servizi tecnologici di rete che abbiamo messo a disposizione, anche in vista del G8. Si tratta di una rete che, ironia della sorte, utilizza anche la procura della Repubblica. Per questi lavori avanziamo milioni dalla Regione, ma questi sono dei passaggi che vanno chiariti con gli inquirenti». «La Regione, da quando c'è Chiodi, non ha dato un euro di attività ad Abruzzo Engineering», aggiunge Stornelli, «l'unica nostra preoccupazione è stata quella di garantire la sopravvivenza di questa realtà e dei suoi dipendenti, in questo periodo delicato di post-terremoto».
ANGELONI IN MANETTE. Anche Vincenzo Angeloni che, stranamente, è stato portato in manette dalla polizia penitenziaria, si è discolpato. «Anche lui» ha detto il suo avvocato, «ha respinto le interpretazioni delle intercettazioni ambientali e telefoniche date dalla Procura». Angeloni, ha aggiunto il legale dell'ex deputato, «ha dato un'interpretazione alternativa che riteniamo convincente e ha indicato testimoni per riscontrare il tipo di dialogo effettivamente posto in essere e spiegare il senso. Angeloni esclude in maniera categorica di aver avuto rapporti con la società che farebbe capo, secondo l'interpretazione accusatoria, a Stornelli.
«Con Abruzzo Engineering» ha sottolineato l'avvocato «Angeloni non ha avuto alcun tipo di rapporto di affari e la sua posizione è sganciata da quello che dovrebbe essere il profilo corruttivo secondo l'impostazione data dagli inquirenti». L'avvocato ha ribadito anche che Angeloni, 58 anni, medico di Avezzano «ha un'amicizia ventennale con gli altri indagati, ma un rapporto di evidente conflittualità con Stornelli. Con Stornelli ha collaborato solo per un breve periodo con la squadra Valle del Giovenco. Un rapporto breve, che si è concluso con profili di antitesi tra i due personaggi». In alternativa alla scarcerazione sono stati chiesti per Angeloni gli arresti domiciliari, «considerate le sue condizioni di salute». Secondo il pm Angeloni ha regalato un anello con brillante alla Stati, un'auto al suo compagno, Marco Buzzelli, e un televisore a Ezio Stati. Accuse respinte al mittente dai sospettati.
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