La Giostra sfratta il mercato e scatena l’ira dei negozianti

Da oggi al 7 agosto i lavori per preparare il campo di gara «Affari in picchiata, per tre settimane niente clienti»

SULMONA. La Giostra cavalleresca sfratta il mercato cittadino da piazza Garibaldi e impone lo stop alle auto dalle 15 di oggi alla mezzanotte del 7 agosto. Saranno 22 lunghissimi giorni per la maggioranza dei commercianti che infatti insorgono. Chi ha negozi e attività sul plateatico di piazza Maggiore in queste prime settimane dovrà convivere con ruspe e polvere per allestire il campo di gara. Nonostante il movimento turistico legato alle competizioni cavalleresche, i commercianti più pessimisti lamentano incassi ridotti e disagi. «Sono avvelenato», ammette Germano Mancinelli del bar Clandestino, «ogni anno si allungano i periodi di chiusura e la piazza diventa un deserto. Anche durante gli eventi, poi, i nostri locali si trasformano solo in urinatoi». Negativo il commento anche del fornaio. «Se avessi potuto me ne sarei andato in ferie», dice Demetrio Cifani dal Forno di Anversa, «quando la piazza è chiusa diventa un camposanto e gli incassi si azzerano». Conferme in tal senso arrivano anche da Lina Mangiarelli della Bottega del rame e da Anna Ye, titolare del negozio cinese di abbigliamento. «Non sono contrario alla Giostra», spiega l’edicolante Marco Del Rosso, «ma questi sono gli unici due mesi di movimento turistico e la perdita, quindi, è doppia. Per questo chiuderò». Favorevoli all’evento sono, invece, Luigia Giannangelo di Tomaia calzature e la giovane Martina Di Rocco del bar piazza Maggiore. «Sono una dei gestori più giovani della piazza», riflette quest’ultima, «e sono convinta che iniziative di questo tipo siano positive visto il flusso di gente che creano. Sta poi a noi organizzare cose particolari per intercettare persone». Discorso a parte per gli ambulanti, che saranno trasferiti da sabato nel piazzale Di Bartolomeo. «Per noi è un disastro», dice Concetta Ventresca dalla sua bancarella di frutta e verdura, «paghiamo le tasse per stare qui tutto l'anno, ma ora dovremo rinunciare e fare solo il mercato bisettimanale, dove mancano servizi, trasporti e il caldo rovina la merce».

Federica Pantano