La Micron investe 60 milioni

Sì alle nuove tecnologie e alla produzione di più sensori

AVEZZANO. Sessanta milioni di dollari allo stabilimento Micron di Avezzano. Questi i capitali che la casa statunitense con sede a Boise - che produce memorie e sensori di immagine - ha messo sul tavolo con l’intento di aumentare la produzione dei dischi da 200 millimetri attraverso l’acquisto di nuovi macchinari.

L’annuncio dell’approvazione dell’eccezionale investimento è stato dato ieri dal direttore generale di Micron Italia Sergio Galbiati, di ritorno dagli Stati Uniti dopo un incontro con i vertici della multinazionale.
«Si tratta di un investimento stimato di 60 milioni di dollari che ci consentirà di competere in maniera molto efficace in questo settore almeno per i prossimi 4 anni», ha riferito Sergio Galbiati. «Capitali pronti a essere utilizzati non appena il ministero dello Sviluppo Economico darà il via libera alla richiesta di finanziamenti sul progetto di ricerca e sviluppo recentemente presentato dalla Micron, e che costituisce il primo passo per dare attuazione all’accordo di programma quadro siglato tra lo stesso ministero e la Regione Abruzzo».

Sempre durante il vertice di Boise è stato ribadito lo stretto rapporto tra la Micron e la società Aptina, quest’ultima cliente esclusivo che si occupa della progettazione e commercializzazione dei dispositivi sviluppati e prodotti ad Avezzano, con l’obiettivo di essere i leader nel settore in forte espansione dei sensori di immagine. Lo stabilimento di Avezzano, quindi, potrà accreditarsi «per giocare un ruolo da protagonista in una competizione globale dove la concorrenza è spietata. Una mossa strategica per continuare ad essere leader del settore». Ribadita, inoltre, l’importanza di concludere il lavoro di preparazione attualmente in corso per l’espansione del sito produttivo di Avezzano, giungendo alla reale determinazione del ministero di sostenere l’opera attraverso l’uso dei finanziamenti comunitari previsti in materia. L’accordo di programma con il ministero interessa la ricerca, ma anche la parte infrastrutturale, in quanto lo stabilimento di Avezzano utilizzerà quei finanziamenti anche per lo sviluppo e per iniziare la produzione dei cosiddetti «wafer» (così chiamano i dischi di silicio) da 300 millimetri, un mercato finora quasi monopolizzato dai taiwanesi.

«E’ un segno inequivocabile», ha continuato Galbiati «che Micron sia riuscita ad utilizzare lo scorso periodo di grande incertezza e difficoltà per rafforzare la propria capacità di presentarsi come protagonista nei suoi settori di interesse, con un occhio verso nuovi, potenziali business. Ricordiamo che solo nel 2009 infatti, sono stati chiusi 40 stabilimenti nel mondo». «Queste notizie», ha detto Claudio Mari, responsabile comunicazione di Micron Italia «trasmettono positività. La volontà della compagnia è quella di investire su Avezzano per continuare ad essere i leader indiscussi nel mercato dei sensori di immagine. A fare la differenza ora non può che essere il valore e l’entusiasmo delle nostre persone in azienda». (l.d.f.)