La neo eletta: «Contenta per il largo consenso»
Soddisfazione del nuovo rettore per avere evitato il ricorso al ballottaggio Il primo obiettivo: «Recuperare subito un ruolo costruttivo per la città»
L’AQUILA. Qualche abbraccio, tanti messaggi sul cellulare, strette di mano e sorrisi. Il primo ingresso in Ateneo da rettore, quando fuori è notte, non è accompagnato da applausi né da grandi festeggiamenti. In un clima sobrio e piuttosto silenzioso, mentre ancora non è finito lo spoglio delle schede nell’aula 6 al primo piano della Reiss Romoli, la Inverardi, una delle tre donne rettore in Italia, vuole salutare le persone che hanno seguito le operazioni fin dalle 19. Aveva deciso di raggiungere l’Ateneo solo a risultato certo. «Ma quando, nella mia abitazione, insieme a mia madre, alle due sorelle, ai nipoti e a qualche amico abbiamo saputo il numero dei voti dei docenti, 296 voti per un quorum di 308, abbiamo fatto un brindisi», racconta. «Poi sono passata a Centi Colella, dove mi aspettavano alcuni colleghi. Ma nessun festeggiamento, nel vero senso della parola». La luce negli occhi e il sorriso tradiscono però la soddisfazione per un risultato «in cui speravo fin dall’inizio, ma che non potevo avere la certezza di raggiungere. Sono anche contenta di non essere passata allo scorso turno, così il consenso è stato più largo, e di non essere arrivata al ballottaggio, che avrebbe comportato ancora 3 giorni di tensioni». In un’aula silenziosa, la Inverardi pensa già al futuro. «Vorrei che l’Ateneo tornasse a essere protagonista non solo del suo territorio ma anche del Centro-Sud, con un ruolo comprimario rispetto ad altri Atenei. Ma spero anche che recuperi un ruolo costitutivo con la città e che attragga studenti e ricercatori. Sui poli vorrei mantenere continuità: Roio, Coppito e il centro. Bisogna però garantire tutti i servizi per renderli attrattivi». Poi un accenno a quella che definisce «una ferita aperta». Ovvero: «Non essere riuscita a raggiungere in questa campagna elettorale gli studenti». «Ma discuteremo», dice, «e ci chiariremo. Penso che abbiano interpretato in modo molto politico le mie posizioni legate alle esigenze di un’università che garantisca il miglior livello di formazione possibile». Oggi il nuovo rettore sarà a Roma per impegni già presi, «ma voglio subito mettere in campo azioni di raccordo con la città. Ristabilire un contatto fattivo con le istituzioni del territorio, poi pensare alla riorganizzazione del lavoro, e programmare le attività per le nuove sfide e vincerle».
Michela Corridore
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