La novità del voto di genere, ecco come si fa 

Tutte le indicazioni che possono aiutare gli elettori nella cabina per scegliere i loro candidati

L’AQUILA. È il voto di genere, introdotto nel 2013 per i Comuni con più di cinquemila abitanti, la grande novità che all’Aquila caratterizza le amministrative di oggi.
VOTO DI GENERE. Rispetto alle elezioni del 2012, quando fu riconfermato il sindaco Massimo Cialente, stavolta ogni elettore potrà votare per due candidati al consiglio comunale, a condizione che vengano scelti un uomo e una donna appartenenti alla stessa lista.
LA TESSERA. Per votare bisognerà presentarsi alla sezione indicata sulla tessera elettorale e presentare, oltre alla tessera, un documento di riconoscimento. Attenzione, però, avverte il ministero dell’Interno, perché se sulla tessera elettorale sono finiti gli spazi per mettere il timbro, bisognerà chiederne una nuova. Gli aquilani potranno scegliere tra 7 candidati sindaci e un esercito di 756 candidati consiglieri, distribuiti in 24 liste. Varia, e ben distribuita per fasce, l’età degli aspiranti consiglieri.
ANZIANO E GIOVANE. Tra loro, il dottor Luciano Onori, che con i suoi 81 anni compiuti lo scorso 6 giugno è il candidato più anziano, e Riccardo Centi Pizzutilli, il più giovane, diventato maggiorenne lo scorso 25 maggio. Sono diverse le modalità attraverso le quali i 59.963 elettori chiamati al voto potranno esprimere la propria preferenza nei seggi (81) allestiti sul territorio comunale.
UNA PREFERENZA. Tornando alla novità del voto di genere (già sperimentato alle Regionali 2014), è vietato indicare i nomi di due candidati consiglieri dello stesso sesso, perché in questo caso la seconda preferenza verrebbe annullata. Si può indicare anche un solo nome.
COME SI VOTA. L’elettore può scegliere di votare in modi diversi. Il primo, è quello di tracciare un segno sul contrassegno di lista preferito; in questo caso il voto si intende attribuito alla lista e al candidato sindaco collegato. L’elettore può anche scegliere di tracciare un segno sul rettangolo che contiene il nome e cognome del candidato sindaco preferito, senza scegliere alcuna lista collegata; il voto, in questo caso, è attribuito solo al candidato sindaco e non alla lista. Si può anche votare tracciando un segno sul nome del candidato sindaco e un segno su una lista a esso collegata; il voto si intenderà attribuito al sindaco e alla lista collegata.
VOTO DISGIUNTO. E poi c’è anche la possibilità di esprimere il voto disgiunto, che si manifesta tracciando un segno sul nome del candidato sindaco preferito e un segno su una delle liste non collegate. Il voto sarà attribuito al candidato sindaco prescelto e alla lista votata. Non è possibile, invece, votare candidati consiglieri di due liste diverse. Infine, nel caso in cui in una lista siano presenti candidati con lo stesso cognome, bisognerà indicare anche il nome del candidato prescelto.
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