La Polfer chiude, gli agenti alla Stradale 

Smantellata la sede alla stazione ferroviaria, non sono bastate le proteste in piazza per il mantenimento del presidio

SULMONA. È sbarrato da ieri l’ingresso della Polfer alla stazione ferroviaria sulmonese. La sede, dopo la riconsegna delle chiavi al dipartimento di Ancona, è stata smantellata in questo fine settimana. Da ieri i due agenti in servizio nel posto di polizia ferroviaria sono stati dirottati uno alla polizia stradale di Sulmona e l’altro a quella di Pratola Peligna. Inizialmente era stato annunciato il potenziamento del commissariato, dove avrebbero dovuto essere dirottati i due agenti rimasti in presidio della stazione ferroviaria.
Una contraddizione, questa, che non è sfuggita al Coisp, il sindacato autonomo di polizia, che da tempo si batte per la tutela del posto Polfer. «Gabrielli aveva annunciato il potenziamento del commissariato», fanno notare del sindacato, «e invece i due agenti sono stati dirottati alla Stradale, una scelta che non capiamo e che contraddice quanto detto in precedenza».
Fino a cinque anni fa, il posto di polizia ferroviaria contava cinque agenti in servizio, poi ridotti a due. Dal 2010, comunque, sono state 4208 le persone identificate, tra cui molti detenuti con permessi speciali, 72 le autovetture controllate, 279 le scorte ai treni viaggiatori, 92 le contravvenzioni al codice della strada, 70 i delitti in ambito ferroviario e 7 fuori dalla stazione, 8 arresti; 17 persone denunciate in stato di libertà.
Numeri, questi, che per sindacati e sostenitori della battaglia a tutela del presidio testimoniavano l’importanza di mantenere aperta la Polfer. Senza contare che la stazione sulmonese è il secondo scalo ferroviario in Abruzzo, sede di un deposito di rame e dell’unica sala operativa regionale, con 65 treni in transito giornaliero, 200 dipendenti e 400 posti auto.
Ora, invece, chi prenderà il treno dalla stazione sulmonese, il secondo scalo ferroviario regionale per importanza, lo farà senza poter più contare sulla presenza degli agenti di polizia. In uno degli ultimi consigli comunali è stato approvato anche un ordine del giorno che impegna la giunta e il sindaco a fare il possibile per salvare il presidio di sicurezza. Tra le azioni messe in campo, si sta valutando un ricorso al Tar contro il provvedimento di chiusura, firmato da Gabrielli due mesi fa. Il documento che ha spento le speranze per il fronte del no alla chiusura della stazione di polizia ferroviaria riguarda 15 uffici in tutto il Paese ed è stato firmato il 31 marzo scorso. Una settimana dopo aver incontrato a Sulmona il sindaco Annamaria Casini che aveva provato a perorare la causa del presidio.
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