La polizia ferma la protesta
Niente sfilata in centro, non era stata autorizzata.
SULMONA. La soluzione di spostare parte dell’istituto Psicopedagogico in alcune aule di altri edifici scolastici della città ha scatenato le proteste degli studenti e dei loro genitori, ma soprattutto degli insegnanti del Vico. Con il frazionamento dell’ex Magistrale in tre parti è stato risolto il problema dei doppi turni, ma ne sarebbero stati creati altri, forse più importanti e dannosi.
Ieri mattina era in programma una manifestazione che è stata bloccata dalle forze dell’ordine, perché non autorizzata. Una decisione che ha gettato ancora più benzina sul fuoco della protesta. Gli studenti si erano organizzati per replicare la manifestazione organizzata lunedì scorso: volevano raggiungere il Comune dove era in corso il consiglio comunale per urlare tutta la loro rabbia contro una situazione che «rischia di compromettere l’intero anno scolastico». «Non ci hanno permesso di sfilare per la città», afferma il rappresentante degli studenti, «il nostro sarebbe stato un corteo pacifico per coinvolgere in qualche modo anche la città. Qualcuno ha ritenuto che sfilare fino al Comune fosse pericoloso e con la minaccia di denunce e segnalazioni varie ci hanno costretto ad annullare la manifestazione». Ancora più arrabbiati gli insegnanti che non accettano la «vivisezione» fatta dall’assessore alla Pubblica istruzione, Lorenzo Fusco, alla loro scuola.
Con il nuovo piano pensato per eliminare i doppi turni, le classi del Vico dovranno essere sistemate nella sede centrale, nell’Istituto tecnico per geometri e nella scuola media Capograssi. «Abbiamo 21 portatori di handicapp, 4 indirizzi di studi e il 70 per cento della popolazione scolastica che arriva dai paesi del comprensorio» hanno sottolineato i docenti dell’istituto Psicopedagogico «e dal Comune invece di risolvere i nostri problemi ce li amplificano insieme ai disagi».
Secondo gli insegnanti del Vico una soluzione ci sarebbe: «Basterebbe spostare la scuola media Ovidio fuori dal nostro edificio e ogni problema sarebbe risolto».
«Personalmente non ho nulla in contrario alla proposta» ha replicato il dirigente scolastico della scuola media, Enea Di Ianni, «ma in questo momento un eventuale spostamento dell’Ovidio andrebbe a creare una ulteriore emergenze nell’emergenza. Più ragionevole sarebbe affrontare il discorso con l’inizio del prossimo anno scolastico». Intanto proprio ieri la Regione ha reso noto l’elenco delle scuole di Sulmona che dovranno essere messe in sicurezza entro il 31 dicembre. Tra queste figura anche il Vico, insieme all’istituto Tecnico commerciale e per geometri, istituto d’Arte Mazara, liceo Scientifico e il Centro provinciale di formazione professionale di viale Mazzini.
Ieri mattina era in programma una manifestazione che è stata bloccata dalle forze dell’ordine, perché non autorizzata. Una decisione che ha gettato ancora più benzina sul fuoco della protesta. Gli studenti si erano organizzati per replicare la manifestazione organizzata lunedì scorso: volevano raggiungere il Comune dove era in corso il consiglio comunale per urlare tutta la loro rabbia contro una situazione che «rischia di compromettere l’intero anno scolastico». «Non ci hanno permesso di sfilare per la città», afferma il rappresentante degli studenti, «il nostro sarebbe stato un corteo pacifico per coinvolgere in qualche modo anche la città. Qualcuno ha ritenuto che sfilare fino al Comune fosse pericoloso e con la minaccia di denunce e segnalazioni varie ci hanno costretto ad annullare la manifestazione». Ancora più arrabbiati gli insegnanti che non accettano la «vivisezione» fatta dall’assessore alla Pubblica istruzione, Lorenzo Fusco, alla loro scuola.
Con il nuovo piano pensato per eliminare i doppi turni, le classi del Vico dovranno essere sistemate nella sede centrale, nell’Istituto tecnico per geometri e nella scuola media Capograssi. «Abbiamo 21 portatori di handicapp, 4 indirizzi di studi e il 70 per cento della popolazione scolastica che arriva dai paesi del comprensorio» hanno sottolineato i docenti dell’istituto Psicopedagogico «e dal Comune invece di risolvere i nostri problemi ce li amplificano insieme ai disagi».
Secondo gli insegnanti del Vico una soluzione ci sarebbe: «Basterebbe spostare la scuola media Ovidio fuori dal nostro edificio e ogni problema sarebbe risolto».
«Personalmente non ho nulla in contrario alla proposta» ha replicato il dirigente scolastico della scuola media, Enea Di Ianni, «ma in questo momento un eventuale spostamento dell’Ovidio andrebbe a creare una ulteriore emergenze nell’emergenza. Più ragionevole sarebbe affrontare il discorso con l’inizio del prossimo anno scolastico». Intanto proprio ieri la Regione ha reso noto l’elenco delle scuole di Sulmona che dovranno essere messe in sicurezza entro il 31 dicembre. Tra queste figura anche il Vico, insieme all’istituto Tecnico commerciale e per geometri, istituto d’Arte Mazara, liceo Scientifico e il Centro provinciale di formazione professionale di viale Mazzini.