La protesta degli sfollati: tende in piazza
Ancora in 3.400 nei 47 campi di accoglienza. Pericolo frane, allarme a San Giacomo
L’AQUILA. Tende in tutte le piazze d’Italia per «dar voce» agli sfollati aquilani. L’iniziativa è dei giovani comunisti che puntano, con la manifestazione in programma sabato, a mantenere alta l’attenzione sulle oltre 3.400 persone ospiti nelle 47 tendopoli ancora aperte.
TENDE IN PIAZZA. «Governo e Protezione civile» affermano i giovani comunisti «hanno lasciato gli sfollati per mesi nelle tendopoli, con la promessa della realizzazione del piano Case dimostratosi poi insufficiente, di fronte all’esigenza abitativa, e in forte ritardo nei tempi di ultimazione. Il dramma del terremoto è stato trasformato in una indecente operazione di propaganda dal Governo e le istituzioni locali hanno mostrato una subalternità complice e inaccettabile. Sabato montiamo le tende in tutte le piazze d’Italia, diamo voce a ciò che accade all’Aquila e pretendiamo soluzioni reali e immediate per gli sfollati aquilani»
VIGILI DEL FUOCO. Proteste arrivano anche dal sindacato autonomo (Conapo) dei vigili del fuoco per la sistemazione del personale impegnato nell’emergenza terremoto. «A distanza di oltre sei mesi dall’evento sismico» afferma il segretario Antonio Brizzi «i vigili del fuoco sono ancora sistemati in tenda. Una situazione non più accettabile, tanto più che alla stanchezza vanno ad aggiungersi ora le temperature fin troppo rigide. Purtroppo gli elogi e i pubblici riconoscimenti non servono a scaldarsi nella tenda durante la notte, né ad evitare di indossare abbigliamento zuppo di umidità quando ci si alza per prestare la quotidiana opera di aiuto alla popolazione colpita dal terremoto. Chiediamo fatti concreti e non belle parole. Chiediamo alloggi migliori per i nostri vigili, così da garantire loro una permanenza accettabile nei luoghi del terremoto».
SAN GIACOMO. Dalla frazione di San Giacomo arrivano segnalazioni circa la pericolosità di via Fonte Grossa. «Dal sei aprile» dice il consigliere comunale Adriano Durante «si sono succedute diverse frane che hanno interessato la strada e che hanno richiesto più volte l’intervento dei vigili del fuoco, anche per rimuovere preventivamente massi pericolanti. La viabilità è inoltre congestionata dal continuo passaggio di mezzi diretti alla cava Vaccarelli. A seguito di un sopralluogo, il Comune ha ravvisato la necessità di mettere in sicurezza la strada, procedendo alla redazione di un progetto con la massima urgenza. Chiedo quindi un sollecito intervento, altrimenti sarò costretto a rivolgermi al prefetto Gabrielli, magari anche per ottenere la chiusura temporanea della cava».
ASSEGNAZIONE CASE. Intanto, c’è chi nelle tendopoli continua a rifiutare di trasferirsi temporaneamente, in attesa dell’assegnazione delle case, al mare o in località distanti svariati chilometri dall’Aquila. E un lettore segnala il fatto di non essere riuscito a sapere in quale elenco (autonoma sistemazione, casa antisismica o affitto) figura sua madre Marianna Isacco che abitava a Santa Barbara in una casa F. «Ho scritto una mail alla Protezione civile» dice «ma non c’è stata risposta».
PONTE AUTOSTRADA. «Uno dei pilastri dell’autostrada L’Aquila-Teramo è gravemente danneggiato». Ad affermarlo è Angelo Piccirillo che ha scritto una lettera all’Autostrada dei parchi e all’Anas per sollecitare un’attenta verifica. «Dalla strada di Sant’Antimo che collega Tempera all’Aquila» afferma «ho potuto notare che uno dei pilastri, alti più di venti metri, ha il cemento sgretolato e i ferri non più imprigionati dalle staffe. Una situazione impressionante».
TENDE IN PIAZZA. «Governo e Protezione civile» affermano i giovani comunisti «hanno lasciato gli sfollati per mesi nelle tendopoli, con la promessa della realizzazione del piano Case dimostratosi poi insufficiente, di fronte all’esigenza abitativa, e in forte ritardo nei tempi di ultimazione. Il dramma del terremoto è stato trasformato in una indecente operazione di propaganda dal Governo e le istituzioni locali hanno mostrato una subalternità complice e inaccettabile. Sabato montiamo le tende in tutte le piazze d’Italia, diamo voce a ciò che accade all’Aquila e pretendiamo soluzioni reali e immediate per gli sfollati aquilani»
VIGILI DEL FUOCO. Proteste arrivano anche dal sindacato autonomo (Conapo) dei vigili del fuoco per la sistemazione del personale impegnato nell’emergenza terremoto. «A distanza di oltre sei mesi dall’evento sismico» afferma il segretario Antonio Brizzi «i vigili del fuoco sono ancora sistemati in tenda. Una situazione non più accettabile, tanto più che alla stanchezza vanno ad aggiungersi ora le temperature fin troppo rigide. Purtroppo gli elogi e i pubblici riconoscimenti non servono a scaldarsi nella tenda durante la notte, né ad evitare di indossare abbigliamento zuppo di umidità quando ci si alza per prestare la quotidiana opera di aiuto alla popolazione colpita dal terremoto. Chiediamo fatti concreti e non belle parole. Chiediamo alloggi migliori per i nostri vigili, così da garantire loro una permanenza accettabile nei luoghi del terremoto».
SAN GIACOMO. Dalla frazione di San Giacomo arrivano segnalazioni circa la pericolosità di via Fonte Grossa. «Dal sei aprile» dice il consigliere comunale Adriano Durante «si sono succedute diverse frane che hanno interessato la strada e che hanno richiesto più volte l’intervento dei vigili del fuoco, anche per rimuovere preventivamente massi pericolanti. La viabilità è inoltre congestionata dal continuo passaggio di mezzi diretti alla cava Vaccarelli. A seguito di un sopralluogo, il Comune ha ravvisato la necessità di mettere in sicurezza la strada, procedendo alla redazione di un progetto con la massima urgenza. Chiedo quindi un sollecito intervento, altrimenti sarò costretto a rivolgermi al prefetto Gabrielli, magari anche per ottenere la chiusura temporanea della cava».
ASSEGNAZIONE CASE. Intanto, c’è chi nelle tendopoli continua a rifiutare di trasferirsi temporaneamente, in attesa dell’assegnazione delle case, al mare o in località distanti svariati chilometri dall’Aquila. E un lettore segnala il fatto di non essere riuscito a sapere in quale elenco (autonoma sistemazione, casa antisismica o affitto) figura sua madre Marianna Isacco che abitava a Santa Barbara in una casa F. «Ho scritto una mail alla Protezione civile» dice «ma non c’è stata risposta».
PONTE AUTOSTRADA. «Uno dei pilastri dell’autostrada L’Aquila-Teramo è gravemente danneggiato». Ad affermarlo è Angelo Piccirillo che ha scritto una lettera all’Autostrada dei parchi e all’Anas per sollecitare un’attenta verifica. «Dalla strada di Sant’Antimo che collega Tempera all’Aquila» afferma «ho potuto notare che uno dei pilastri, alti più di venti metri, ha il cemento sgretolato e i ferri non più imprigionati dalle staffe. Una situazione impressionante».