l'aquila
La rabbia degli aquilani sul web: "Il terremoto non sussiste, lo certifica la sentenza Grandi rischi"
Su facebook e twitter lo sfogo di chi non accetta la sentenza di secondo grado che, sostanzialmente, assolve l'intera commissione
L'AQUILA. «Senza parole, a questo punto è ovvio che anche il terremoto non sussiste, i morti non sussistono. Le case distrutte non sussistono. Praticamente la terra non si è neanche mossa. E noi che pensavamo addirittura un 6.3». Dietro al sarcasmo di Gabriella c'è tutta la rabbia, espressa attraverso i canali dei social network, da parte di tanti aquilani.
E tutti sono concordi nel contestare la sentenza della Corte d'appello che assolve sette dei sei membri della commissione Grandi rischi (nella sua composizione del 2009), accusati del mancato allarme terremoto. In primo grado erano stati condannati tutti e sette. La Corte d'appello ha assolto Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva e Michele Calvi. Rideterminata in due anni di reclusione la pena (sospesa) nei confronti di Bernardo De Bernardinis, della Protezione civile.
Lo Stato ammazza sempre due volte #grandirischi #LAquila
— Francesca Tarantino (@FrancescaT74) November 10, 2014
Quando sul web sono state diffuse le prime notizie relative alla sentenza d'Appello della commissione Grandi rischi le bacheche Facebook e Twitter si sono inondate di commenti di critica nei confronti di un dispositivo così diverso rispetto al primo grado.
Il fatto non sussiste. Dovevamo morire tutti il 6 aprile 2009, e invece lo facciamo oggi, 10 novembre 2014. #grandirischi #LAquila
— giusi pitari (@giusipitari) November 10, 2014
«Spero che qualcuno vi tranquillizzi nel benaugurato caso vi possa succedere qualcosa di brutto», scrive Alessandro su Facebook. Sulla stessa linea, vari utenti aquilani su Twitter augurano ai protagonisti della vicenda: «Vi auguro di vivere il 6 aprile 2009, alle 3.32. Altro che il fatto non sussiste». Mentre in tanti scrivono 'Vergognà, c'è qualcuno che se la prende contro una «Giustizia pronta a chiudere gli occhi di fronte alla realtà, la giustizia non esiste».