La Santa Maria è in vendita
«La Regione mantenga i posti letto convenzionati»
AVEZZANO. Depositato il fallimento e avviato l'esercizio provvisorio anche per la casa di cura Santa Maria srl di Avezzano, che come le altre cliniche del gruppo Angelini è nelle mani della curatrice fallimentare avvocato Giuseppina Ivone.
Due ore dopo il deposito dell'istanza di fallimento nelle mani del giudice del tribunale di Chieti Ceccarelli, e subito dopo il via libera all'esercizio provvisorio dell'azienda, la curatrice fallimentare ha scritto all'avvocato Laura Berardi - sub commissario nominato dalla Regione Abruzzo - per chiedere un incontro urgente sugli accreditamenti della casa di cura avezzanese.
«L'obiettivo è quello di non perdere i 29 posti letto accreditati dalla Regione alla casa di cura Santa Maria», spiega la curatrice fallimentare «in modo da rendere più appetibile l'acquisto della clinica a un acquirente interessato». L'avvocato Ivone ha già richiesto l'inventario completo dei beni della casa di cura di via Trieste, «per procedere a una stima precisa del valore aziendale. E' chiaro», sottolinea la Ivone «che oltre alle attrezzature e alle apparecchiature presenti diventa determinante la riconferna dei posti letto convenzionati con la Regione». Anche se il valore aggiunto della casa di cura resta la professionalità e la specializzazione del personale. «Se la Santa Maria era rinomata per questa specialità, spero che un eventuale acquirente faccia in modo che la clinica torni a essere il punto di riferimento per le donne della Marsica che vogliono partorire. In questa maniera sarà anche possibile garantire i posti di lavoro».
La casa di cura Santa Maria aveva in organico 80 dipendenti, molti dei quali ora sono in cassa integrazione. Eclatante è stata la protesta messa in atto nel mese di novembre dello scorso anno, quando i dipendenti di Angelini, da otto mesi senza stipendio, a turno salirono sul tetto minacciarono di gettarsi e sfidando il freddo per richiamare l'attenzione di politici e opinione pubblica. Ora i lavoratori sperano che la vendita della casa di cura avezzanese possa interessare qualche imprenditore della sanità privata. «Seguiremo l'iter già adottato per Villa Pini, San Stefar e Maristella», conclude la Ivone. «Per quanto riguarda Villa Pini, l'asta è stata fissata al 24 agosto. Se non si troverà un acquirente, in sub ordine si tenterà la ricerca di un gestore». I dipendenti della casa di cura avezzanese però confidano nella vendita: nella Marsica, infatti, la Santa Maria si era ritagliata una quota importante di utenti.
Due ore dopo il deposito dell'istanza di fallimento nelle mani del giudice del tribunale di Chieti Ceccarelli, e subito dopo il via libera all'esercizio provvisorio dell'azienda, la curatrice fallimentare ha scritto all'avvocato Laura Berardi - sub commissario nominato dalla Regione Abruzzo - per chiedere un incontro urgente sugli accreditamenti della casa di cura avezzanese.
«L'obiettivo è quello di non perdere i 29 posti letto accreditati dalla Regione alla casa di cura Santa Maria», spiega la curatrice fallimentare «in modo da rendere più appetibile l'acquisto della clinica a un acquirente interessato». L'avvocato Ivone ha già richiesto l'inventario completo dei beni della casa di cura di via Trieste, «per procedere a una stima precisa del valore aziendale. E' chiaro», sottolinea la Ivone «che oltre alle attrezzature e alle apparecchiature presenti diventa determinante la riconferna dei posti letto convenzionati con la Regione». Anche se il valore aggiunto della casa di cura resta la professionalità e la specializzazione del personale. «Se la Santa Maria era rinomata per questa specialità, spero che un eventuale acquirente faccia in modo che la clinica torni a essere il punto di riferimento per le donne della Marsica che vogliono partorire. In questa maniera sarà anche possibile garantire i posti di lavoro».
La casa di cura Santa Maria aveva in organico 80 dipendenti, molti dei quali ora sono in cassa integrazione. Eclatante è stata la protesta messa in atto nel mese di novembre dello scorso anno, quando i dipendenti di Angelini, da otto mesi senza stipendio, a turno salirono sul tetto minacciarono di gettarsi e sfidando il freddo per richiamare l'attenzione di politici e opinione pubblica. Ora i lavoratori sperano che la vendita della casa di cura avezzanese possa interessare qualche imprenditore della sanità privata. «Seguiremo l'iter già adottato per Villa Pini, San Stefar e Maristella», conclude la Ivone. «Per quanto riguarda Villa Pini, l'asta è stata fissata al 24 agosto. Se non si troverà un acquirente, in sub ordine si tenterà la ricerca di un gestore». I dipendenti della casa di cura avezzanese però confidano nella vendita: nella Marsica, infatti, la Santa Maria si era ritagliata una quota importante di utenti.
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