Una scena del film Un mondo a parte girato a Opi

ABRUZZO

La scuola chiude, ma stavolta non è un film

Zero iscritti a Villetta Barrea: gli alunni di infanzia e primaria trasferiti a Barrea dove c’è la media. Una storia simile a quella di "Un mondo a parte" girato sempre nel Parco ma a Opi

VILLETTA BARREA. Chiude una scuola nei luoghi del Parco dove è stato girato (a Opi) “Un Mondo a Parte”, il film campione d'incassi di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele. Accade a Villetta Barrea, borgo lacustre dell’Alto Sangro, dove la pellicola diventa realtà. L’ultima campanella è suonata nella giornata sabato scorso. L’ultima non dell’anno scolastico, ma di tutta la storia della scuola dell’Infanzia e primaria. Zero iscrizioni pervenute negli uffici della sede centrale dell’Istituto Benedetto Croce, a Pescasseroli, per l’anno scolastico 2024/2025. I numeri non ci sono, con appena dodici alunni che quest’anno hanno frequentato la scuola altosangrina, dalla classe prima alla classe quinta. Il prossimo anno saranno appena dieci. Per questo la dirigenza della scuola, assieme ai sindaci, ha deciso di spostare gli alunni a Barrea, dove poi proseguiranno il ciclo di studi con la scuola media.

«Abbiamo deciso, assieme alla preside, di unire le forze», afferma il sindaco di Villetta Barrea, Giuseppina Colantoni, spiegando che, nonostante tutto, la scuola non chiuderà completamente, ma resterà un presidio attivo e a disposizione della comunità. «Gli alunni andranno a Barrea, dove poi proseguiranno con la scuola media, ma l’edificio scolastico del paese non chiuderà, nel senso che sarà occupato per i rientri pomeridiani e per le attività extrascolastiche. I numeri sono quelli che sono, ma l’edificio, che è stato oggetto di un importante intervento di adeguamento negli ultimi anni, resta comunque a disposizione della popolazione scolastica», aggiunge Colantoni.

La scuola di Villetta segue, purtroppo, lo stesso destino della scuola Primaria di Opi, dove dal 2016 la campanella ha smesso di suonare. Effetto e conseguenza dello spopolamento, che nell’Alto Sangro continua a “mietere” vittime, così come nel resto delle aree interne abruzzesi. Nei mesi scorsi anche la scuola media di Castelvecchio Subequo aveva rischiato il ridimensionamento con la formazione di una pluriclasse, scongiurato grazie alla protesta dei sindaci e delle famiglie che hanno costituito un comitato spontaneo. Il sodalizio, che aveva pure lanciato una petizione on line, aveva incontrato l’ufficio scolastico regionale e la Regione Abruzzo per avviare un percorso politico e civico volto a rivedere i criteri della normativa che, a detta delle famiglie, penalizza non poco i piccoli centri. (a.d.a.)