La “Signora dei no” ferma il progetto sulla nuova piazza
Il centro della città è vincolato e la soprintendente Picchione ha chiesto al Comune un’integrazione alla documentazione
AVEZZANO. Ha già detto no al “Ponte del cielo” a Pescara e alla demolizione dello stadio della stessa città. E ha già bocciato il progetto di ristrutturazione della Casa del pellegrino a servizio dei frati del Volto Santo di Manoppello. Ora ha bloccato il progetto di riqualificazione della piazza centrale di Avezzano. La nuova funzionaria della Soprintendenza alle Belle arti e al paesaggio (Sbap) dell’Abruzzo Maria Giulia Picchione, già ribattezzata la “Signora dei no”, ha chiesto altro tempo per decidere se dare o no l’ok ai lavori sulla fontana e in generale sulla parte alta di piazza Risorgimento ad Avezzano. La Soprintendenza ha chiesto un’integrazione alla documentazione e vuole “studiare” i rendering del progetto.
La funzionaria, originaria di Pizzoli, ha già fatto arrabbiare il presidente della Regione ed ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, bocciando l’opera che avrebbe dovuto fare da sfondo alla centralissima Nave di Cascella sulla riviera e qualche malcontento lo sta portando ad Avezzano, dove era previsto un ambizioso e frizzante progetto, per cui l’amministrazione comunale aveva bandito un “concorso di idee” finanziato dalla Fondazione Carispaq. Si tratta della realizzazione di un’ampia area pedonale permanente, con una fontana più grande, aiuole e panchine. Il progetto, che fa un richiamo al terremoto del 1915 e alla sua tragica storia, porta la firma dell’ingegnere e architetto Giancarlo Gerardo Cardone, vincitore del concorso bandito nell’estate 2013, promosso dall’allora assessore Gabriele De Angelis, che all’epoca riuscì a intercettare 800mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Carispaq.
Soldi già disponibili e vincolati da spendere esclusivamente per opere di riqualificazione urbana.
L’esito della gara c’è stato ad aprile del 2014. A febbraio di quest’anno è arrivato il progetto esecutivo, già validato dal dirigente Francesco Bonanni (prima di lasciare il Comune). Dopo qualche malcontento in Comune, dove qualcuno ha parlato di spese eccessive, a frenare l’esecuzione degli interventi ci sono le nuove disposizioni della Soprintendenza dei beni culturali che ha apposto il vincolo non solo sulla fontana ma anche sull’intera piazza.
A questo punto, però, non resta che aspettare febbraio, quando scadranno i 120 giorni necessari per avere il parere della Picchione, con la speranza che l’elegante “Signora dei no”, paladina della difesa della memoria storica dell’Abruzzo, stavolta sorprenda tutti con un secco “sì”.
Magda Tirabassi
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