La struttura delle tombe è denominata «alla cappuccina»
La struttura delle tombe venute alla luce durante gli scavi in località Pratovecchio, a Celano, è chiamata alla "cappuccina". A caratterizzarla è l'impiego delle tegole. Il defunto veniva adagiato in...
La struttura delle tombe venute alla luce durante gli scavi in località Pratovecchio, a Celano, è chiamata alla "cappuccina". A caratterizzarla è l'impiego delle tegole. Il defunto veniva adagiato in una fossa, in posizione supina, e ricoperto con delle tegole, a doppio spiovente, simile a una tenda. Sistemate le tegole, a protezione del corpo, la "cappuccina" veniva ricoperta dalla terra, che andava a riempire la fossa.
Nella stessa terra venivano inseriti oggetti appartenenti al defiunto, che costituivano il corredo funerario. Se si ricorreva all'inumazione, lo scheletro, a distenza di secoli, viene recuperato intatto. Qualora, invece, il cadavere sia stato cremato, gli archeologi ritrovano solo un mucchietto di ossa. Un altro tipo di sepoltura è detta a "tumulo". Il defunto veniva coperto da un cumulo di terra o pietre, a forma di piramide. Famose sono le sepolture a "tumulo" etrusche. Alcune sono venute alla luce, durante gli scavi, anche nella Marsica. Sono molto più antiche dunque rispetto a quelle della necropoli romana, risalente al I-III secolo d.C. scoperta a Celano. Anche nelle sepolture a "tumulo", accanto al defunto, venivano lasciati i suoi oggetti personali. Nell'un caso e nell'altro, una volta rimossi gli scheletri e recuperati gli oggetti del corredo funerario, talvolta dei veri e propri tesori, come nel caso di Celano, l'area diventa utilizzabile per fini edilizi o altri scopi. (n.m.)