Un carabiniere sul luogo del delitto

BARISCIANO / LE INDAGINI SULL'OMICIDIO

La verità è nascosta nel dna dei capelli 

Saranno decisivi gli esiti dei test del reparto investigazioni scientifiche per individuare l’assassino

L’AQUILA. Nuovo blitz dei carabinieri del nucleo investigativo ieri pomeriggio nell’abitazione e garage di Barisciano dove è stato ucciso Paolo D’Amico, 55 anni, dipendente Asm. Si tratta della seconda perquisizione dei militari dopo l’omicidio, e, probabilmente, ce ne saranno altre sulla scorta di fatti nuovi.
Visto il ruolo decisivo delle investigazioni scientifiche in casi simili, questo blitz potrebbe preludere a un imminente arrivo dei Ris, ovvero il Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri a caccia del Dna dei capelli di persone hanno fatto irruzione nella casa di legno dell’uomo, poi assassinato con colpi alla testa e al torace. Il Dna potrà essere confrontato con quello dei bulbi piliferi di altre persone ritenute sospette.
IL BLITZ. Nella giornata di ieri, inoltre, gli investigatori hanno sequestrato parecchio materiale ritenuto di interesse posto negli scatoloni e portato via: pensili, attrezzi di falegnameria e restauro (passatempo che la vittima coltivava con ottimi risultati e faceva lavori anche per altri), infissi. Questo materiale si aggiunge a quello già al vaglio come cellulari e altra roba repertata compreso un martello che potrebbe essere stato usato contro di lui. I militari, ieri, hanno definitivamente chiuso l’intera area attorno alla casa di legno della vittima che si trova in zona isolata.
LE INDAGINI. Si ipotizza che l’uomo, persona molto riservata, sia stato assassinato dopo una lite e che nell’abitazione siano entrate una o più persone, forse di sua conoscenza, che poi lo hanno ucciso. Che non si trattasse di persone indesiderate, almeno inizialmente, lo si può anche dedurre dal fatto che i suoi quattro cani non sembra siano intervenuti a sua difesa quando i malviventi sono entrati in casa. Gli investigatori, oltre a lavorare sui tabulati telefonici e movimenti bancari e ovviamente la droga, dopo il ritrovamento di piantine di marijuana nella casa, hanno anche un’altra pista. Riguarda pagamenti a operai che avrebbero svolto dei lavori nelle pertinenze della casa situata nella campagna tra San Gregorio, e, per l’appunto, Barisciano. L’uomo, per quanto si è potuto apprendere, non aveva inimicizie. Aveva, in passato, avviato due cause per ottenere dei risarcimenti di danni e le aveva vinte, ma non aveva ottenuto nulla in quanto i suoi debitori erano falliti nelle more dei giudizi. L’assenza di telecamere nella zona, ovviamente, rende tutto più difficile. Come pure non agevola le indagini il fatto che la vittima, come confermato dagli interrogatori fin qui tenuti, aveva poche frequentazioni.
L’AUTOPSIA. Molti quesiti finora inevasi potranno avere una prima risposta oggi, visto che verrà effettuata l’autopsia da parte dell’anatomopatologo Giuseppe Calvisi, esame che aiuterà a ricostruire la scena del crimine. Stamani verrà affidato l’incarico e poi, se non ci saranno intoppi nelle notifiche e nomine dei consulenti, dovrebbe essere eseguito l’esame nell’obitorio dell’ospedale.