La "zarina" Andreola resta ai domiciliari

Inchiesta Ecosfera, negata la libertà alla dirigente della Regione: può inquinare le prove

PESCARA. Regge anche davanti al tribunale del Riesame la formula scoperta dalla squadra mobile di Pescara e controfirmata dalla procura dell'Aquila: come l'imperatore romano Caligola nomina senatore il suo cavallo per ostentare il potere, così la dirigente regionale Vanna Andreola, detta "Zarina", impone all'Ecosfera di Roma l'assunzione di un autista «pagato per non fare niente». Il tribunale del Riesame dice no alla liberazione di Andreola e all'annullamento dell'ordinanza del gip dell'Aquila Marco Billi: un libro-trattato di 197 pagine su appalti europei e tangenti che, il 16 gennaio scorso, ha portato a sette arresti con l'accusa di corruzione ai danni di Andreola e del marito Michele Galdi, consulente dell'Ecosfera e della Cyborg di Chieti scalo, dell'ex segretario della giunta regionale di centrosinistra Lamberto Quarta, dei vertici dell'Ecosfera Duilio Gruttadauria e la moglie Anna Teodoro, del vice presidente dell'Oics Mario Gay e del socio di Cyborg Corrado Troiano (i domiciliari a carico di Troiano sono stati revocati dal giudice Roberto Ferrari che per un giorno ha sostituito il gip Billi).

Sette arresti diventati otto, il 28 gennaio scorso, quando è finito ai domiciliari anche Domenico Peca, 35 anni di Francavilla, ritenuto prestanome di una società fittizia, la Welfare net, costituita «apposta per Quarta» con l'obiettivo di lucrare sugli appalti della sanità. E, poi, ci sono gli altri tre indagati: l'assessore regionale Pdl Alfredo Castiglione, l'ex sindaco di Pd di Pescara Luciano D'Alfonso e Camillo Cesarone, ex capogruppo Pd in Regione. Inammissibile per il Riesame, il ricorso di Gay mentre il 13 febbraio si discuterà la posizione di Galdi.

PROVE.
Resta ai domiciliari Andreola nella sua casa di Salerno: c'è un possibile inquinamento delle prove alla base della decisione del Riesame. Una presa di posizione che ricalca quanto già affermato dal gip Billi sull'ordinanza degli arresti: «L'insieme delle considerazioni», recita il documento di Billi che suona come una previsione, «rende evidente che, in considerazione del livello assoluto e totale di contaminazione degli appalti pubblici già attuato, per gli indagati piuttosto che di mero pericolo di reiterazione del reato si può parlare di certezza di ulteriore realizzazione delle condotte illecite già commesse. Si ritiene, inoltre, che la capacità criminale degli indagati, la scaltrezza dimostrata nell'evitare di parlare chiaramente al telefono dei loro accordi illeciti e nel sostituire documentazione originale (errata) con altra idonea allo scopo sia sintomatica di un elevato e concreto pericolo di inquinamento probatorio».

INTERCETTAZIONI.
Pesano sulla decisione del Riesame anche le intercettazioni: «Hai visto che io piaccio a Vanna? Come faccio a piacere a Vanna non si sa... forse perché paghiamo il marito», così si lascia andare Teodoro, il 17 aprile dell'anno scorso. È una dichiarazione che, per la Mobile guidata da Pierfrancesco Muriana, ha un significato soltanto: il rapporto tra Ecosfera e Andreola si regge anche sulle tangenti, mascherate da consulenze, pagate a Galdi.

«CAVALLO».
L'inchiesta prende il nome dall'imperatore romano Caligola e una conversazione intercettata tra Gruttadauria e la moglie è ritenuta importante per tracciare un collegamento tra l'Ecosfera, Andreola e il giro di assunzioni sospette.
Teodoro: «Abbiamo uno che l'Andreola... ci ha imposto... 4.500 euro».
Gruttadauria: «E bisogna pagarlo tutti i mesi?».
Teodoro: «Lo paghiamo... è il suo autista. È il lavoro principale che... (incomprensibile)... macchina...».
Gruttadauria: «Non è il marito che la porta a lei? Quindi, paghiamo una persona... (incomprensibile)... questo non fa niente ovviamente?».
Teodoro: «Fa qualcosa... (incomprensibile)... tra i piedi».
Gruttadauria: «Potere... alla fine secondo me è anche più corretto il fatto che li piglia lei e poi li dà all'autista... l'impone come... una parte del gruppo di lavoro... una cosa esteticamente... perché è proprio il cavallo di Caligola... cioè... io te lo metto lì perché io comando... perché io dico dalle a me che io c'ho un povero daaa... un'azione di beneficenza... già mi sembra più corretto».
Teodoro: «A loro non piace... piace...».
Gruttadauria: «Il potere è imporre come senatore un cavallo...».
Teodoro: «Anche Ecoter ha dovuto prendere della gente».

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