Lanciò una bomba carta: è nei guai
Nel mirino la polizia, 48enne di Avezzano scoperto grazie alla telecamere
AVEZZANO. È accusato di aver assalito con una bomba carta l'auto della polizia, una Fiat Punto della squadra anticrimine, durante una perquisizione antidroga. Si tratta di un avezzanese di 48 anni, F.S., che nonostante la copertura di due testimoni, denunciati per favoreggiamento, non è riuscito a farla franca. A tradirlo sono state le telecamere di un'attività commerciale che lo hanno filmato subito dopo l'esplosione. L'uomo, secondo l'accusa degli agenti del commissariato di Avezzano, guidato dal vicequestore aggiunto Marco Nicolai, avrebbe agito dopo aver sfondato il finestrino dell'auto civetta. Ha così gettato l’ordigno rudimentale, una specie di petardo, all’interno della macchina. Gli agenti stavano eseguendo una perquisizione domiciliare nella zona di Borgo Pineta. Sulla motivazione dell'attentato non ci sono ancora certezze. Potrebbe trattarsi di un atto intimidatorio dovuto all’intensificarsi dei controlli in città contro lo spaccio e la malavita. Nel rione il blitz della polizia sembra non fosse stato gradito da una parte degli inquilini della zona. Intorno all'accaduto la polizia aveva riscontrato molta omertà. Infatti, nessuno aveva visto niente e l'attentatore non era stato riconosciuto da nessuno dei presenti, nonostante in strada, durante la perquisizione, ci fossero numerose persone. Nella vicenda sono rimaste coinvolte anche altre due persone. Un avezzanese, C.F.A. (56) e uno straniero di origine marocchina, H.A. (46). Dopo l'attentato erano stati interrogati dagli agenti della squadra anticrimine, coordinata dall'ispettore superiore Gaetano Del Treste, ma non avevano fornito alcun indizio utile nonostante, secondo la polizia, fossero al corrente dell'identità dell'attentatore, ora accusato di danneggiamento. I due testimoni ora sono indagati per favoreggiamento.
Pietro Guida
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