Lancio di pietre nella notte contro il municipio

Tagliacozzo, danneggiate finestre e plafoniere: due persone indagate Di Marco Testa: se pensano di intimidirmi si sbagliano di grosso

TAGLIACOZZO. Lancio di pietre contro il Comune durante la notte. I sassi, di oltre dieci centimetri di diametro, hanno sfondato le vetrate della sala consiliare, quelle della finestra nell'ufficio del sindaco e alcune plafoniere. «Se è un atto intimidatorio», ha commentato il primo cittadino, Maurizio Di Marco Testa, «gli autori si sbagliano di grosso perché ha prodotto esattamente l'effetto contrario, dandomi maggiore grinta per andare avanti».

Due persone sarebbero state individuate dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, ma ora sono in corso indagini al riguardo.

Determinanti sarebbero i filmati prelevati dalle telecamere di sorveglianza della filiale Carispaq che si trova a pochi passi dal palazzo di città. Il raid è stato portato a termine durante la notte, forse intorno alle 2, e ora carabinieri e polizia locale, che ha eseguito i rilievi, stanno indagando sull'episodio per raccogliere indizi utili per risalire ai responsabili.

I sassi hanno sfondato in più punti i vetri e la scoperta è stata fatta questa mattina dai dipendenti del Comune, i quali hanno chiesto l'intervento dei vigili. L'episodio è avvenuto proprio nel giorno in cui si sarebbe dovuto tenere l'attesissimo consiglio comunale con l'importante punto all'ordine del giorno riguardante l'approvazione del bilancio. La seduta è saltata a causa di beghe interne alla maggioranza provocate dal gruppo di dissidenti capeggiato da Alfonso Gargano, leader della compagine, e composto da Paolo Rapo e Antonio Amicucci.

I tre consiglieri avrebbero chiesto al sindaco tre assessorati in cambio del loro sostegno alla maggioranza. Sostegno senza il quale il sindaco non avrebbe più i numeri per andare avanti. Tornando all’episodio di cronaca, sono state lanciate, a più riprese, cinque pietre. Secondo una prima ricostruzione, il blitz sarebbe avvenuto a notte fonda, quando nella centralissima piazza Duca degli Abruzzi non c'era più nessuno.

«Non ho gli elementi per dire se si tratti di un atto intimidatorio oppure di una ragazzata», è stato il commento del sindaco Di Marco Testa, «ma se questo è un atto intimidatorio non fa altro che produrre l'effetto contrario a quello sperato dagli autori e cioé mi dà la forza necessaria per andare avanti con maggiore grinta e coraggio nell'attività amministrativa».

«Sono abituato a servire le istituzioni», ha aggiunto il sindaco, che lavora nella Guardia di Finanza, «e quindi non mi lascio intimidire da questi atti di violenza». I carabinieri sarebbero però sulla buona strada per risolvere il caso. In particolare, due persone sarebbero indagate. Sono state viste davanti al Comune nella tarda serata e poi ci sarebbero i filmati della banca.

Solo quando i responsabili dei danneggiamenti saranno individuati si potrà dire di quale matrice è l'assalto al Comune: se si tratta di un mero atto vandalico da parte di due sconsiderati, oppure se ci sono finalità intimidatorie nei confronti del sindaco e della giunta comunale.

Nelle prossime ore potrebbe quindi esserci una svolta sul caso.

Pietro Guida

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