Lavoratori centro turistico restano senza stipendio
La denuncia della Filt-Cgil: «L’ultima retribuzione risale al mese di ottobre» Sullo sfondo il nodo della privatizzazione e l’avvicendamento di amministratori
L’AQUILA. La stagione invernale è partita, per il pienone sulle piste si attendono nuove precipitazioni nevose, ma intanto i dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso sono senza stipendio.
Un “rituale” che si ripete ogni anno, denuncia la Cgil, che ritiene questa situazione non più tollerabile.
«Non c’è evento puntuale come il Natale», afferma il segretario della Filt-Cgil Domenico Fontana, «se non la mancanza degli stipendi dei dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso. Mentre il resto dei dipendenti del Comune e delle altre società partecipate si appresta tra qualche giorno a ricevere, giustamente nei tempi previsti, la tredicesima mensilità, per gli “sfigati” dipendenti del Centro turistico l’ultima retribuzione risale a ottobre. A loro e solo a loro è sempre richiesto di avere pazienza, di continuare a lavorare addirittura di adoperarsi per provare a inventarsi un’apertura anticipata in assenza di neve. Sempre a loro vengono raccontate difficoltà burocratiche a giustificazione dei ritardi. Questa condizione non è più tollerabile».
L’azienda che gestisce gli impianti di Campo Imperatore da tempo versa in condizioni economiche disastrose e più volte il sindaco Massimo Cialente ha paventato la possibilità che venga liquidata. Si sta cercando di traghettarla verso la privatizzazione, ma l’avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse è stato prorogato al mese di febbraio.
«Gli amministratori si alternano alla guida dell’azienda», aggiunge Fontana, «ma l’andazzo è sempre lo stesso. Solo i lavoratori pagano. Ora però la misura è colma. I lavoratori sostengono spese significative per raggiungere il loro posto di lavoro, carburante e pedaggio autostradale. Ora non sono in condizione di continuare a sostenere tali spese e assolvere ai loro doveri di contribuenti, con le tante scadenze che in questo periodo si accumulano, senza ricevere quanto loro dovuto. Non riescono più a portare pazienza, questa la sola rassicurazione che i vertici aziendali riescono a produrre. Le difficoltà rappresentate, nel riuscire ad incassare dal Comune quanto dovuto in termini di corrispettivo, sono state affrontate con la velocità dei bradipi: velocità e prontezza di reazione che mal si conciliano con le esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, velocità sostenibile forse solo per coloro che godono di altri lauti compensi e che ignorano o snobbano le difficoltà che in questi giorni», afferma in conclusione Fontana, «abbiamo provato in mille modi a far loro conoscere».
Romana Scopano
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