inchiesta post-sisma
Lavori gonfiati, Ciotti patteggia
L’imprenditore edile davanti al gup chiude la vicenda giudiziaria
L’AQUILA. Finisce la lunga vicenda giudiziaria per il costruttore edile Carlo Ciotti, il quale ha patteggiato due anni di reclusione con i benefìci di legge per truffa nell’ambito di appalti per la ricostruzione. Si tratta di un procedimento che si era dipanato in una serie di rivoli con il coinvolgimento di parecchie persone, per lo più tecnici. L’avvio dell’indagine poggiava su una denuncia presentata da Giovanni Flati per la ricostruzione di un palazzo inagibile visto che tra gli atti erano emersi dei falsi. Da lì la Finanza ha preso in esame tutti i lavori svolti da Ciotti e sono emersi degli aspetti che hanno insospettito gli investigatori. Ciotti, infatti, aveva acquisito oltre 160 lavori di ricostruzione. I finanzieri hanno esaminato 73 pratiche, due riguardanti immobili classificati A, 66 classificati B e cinque C, rilevando per 58 casi irregolarità e incongruenze.
Poi, per via di una perizia, il caso è stato in parte ridimensionato, nel senso che i lavori gonfiati contestati avrebbero avuto la consistenza di circa 200mila euro, mentre, inizialmente, la somma era maggiore. Ciotti, 55 anni, di Coppito, è assistito da Ferdinando e Manuela Paone.
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