I lavori di sbancamento ai Piani di Pezza fermati dall'inchiesta della Procura su denunce degli ambientalisti

L'AQUILA

Lavori-scempio ai Piani di Pezza: "Ora vanno ripristinati i luoghi"

Le associazioni ambientaliste Slo e Soa dopo le citazioni a giudizio del direttore dei lavori e del responsabile dell'impresa: "Spiace l'atteggiamento del Parco che aveva perfino dato l'ok"

L'AQUILA. "Seguiremo il procedimento penale, ma ora è indispensabile il ripristino dei luoghi; in un parco regionale e in piena crisi climatica rimane sconcertante l'idea di spendere oltre un milione di euro per sbancare migliaia di mc di un parco in una delle aree più belle dell'Appennino realizzando un bacino in cui, in piena crisi climatica, si pensa di usare addirittura l'acqua potabile per produrre l'innevamento artificiale. E spiace l'atteggiamento del Parco Sirente-Velino che davanti a palesi criticità non solo è stato inerte, ma ha addirittura rilasciato un parere favorevole. Solo grazie all'azione incisiva delle associazioni i lavori irregolari sono stati fermati". Si fanno sentire le Associazioni ambientaliste - Stazione ornitologica abruzzese (Soa) e Salviamo l'Orso (Slo) - dopo che la Procura in base alle loro denunce ha disposto la citazione diretta a giudizio per due imprenditori contestando diversi reati in merito ai lavori di sbancamento per la realizzazione dello stadio del fondo ai Piani di Pezza a Rocca di Mezzo, nel Parco regionale Sirente-Velino.

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Una vittoria di una guerra ambientalista per salvare i Piani di Pezza. L’inchiesta del pubblico ministero Fabio Picuti vede come imputati il direttore dei lavori Maurizio Blair, residente all’Aquila e il responsabile della ditta esecutrice Philipp Oberhuber, residente a Bressanone, per aver realizzato uno scavo di 3.200 mc all'interno del Parco nonché di una Zona di protezione speciale e di una Zona speciale di conservazione facenti parte della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea.

Secondo il pm, i lavori sono stati fatti "in assenza delle prescritte autorizzazioni o comunque non rispettando l’iter autorizzativo previsto dal D.P.R. 357/1997 con riferimento alla Valutazione di Incidenza pertanto iniziando gli stessi in assenza delle prescritte autorizzazioni».

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I reati contestati sono relativi a violazioni ad articoli del Testo unico dell’Edilizia e del Testo unico dei Beni culturali in merito alla realizzazione di lavori su beni paesaggistici. I lavori sono attualmente fermi a seguito di numerosi esposti delle associazioni ambientaliste che hanno contestato duramente l’avvio delle operazioni.

La Procura ha individuato come persone offese Augusto De Sanctis e Massimo Pellegrini per l'Associazione Stazione ornitologica abruzzese, Stefano Orlandini per Salviamo l’Orso e l’avvocato Francesco Paolo Febbo per il Wwf. I due imputati dovranno comparire davanti al tribunale ordinario dell’Aquila per l’udienza predibattimentale l’8 gennaio 2025.

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