Lavoro in cambio di soldi: avvocatessa nei guai all'Aquila
Denunciata da alcune parti civili per decine di migliaia di euro patteggia la pena. L’Ordine forense ha disposto la sospensione per un anno dalla professione
L’AQUILA. Si sarebbe spacciata come persona ben introdotta nel mondo politico e in cambio di soldi prometteva assunzioni in enti o istituzioni.
Al centro della vicenda un’avvocatessa dell’Aquila, Carla Fiore, che qualche tempo fa era finita sotto accusa per millantato credito e truffa.
Una vicenda che ha destato non poca sorpresa negli ambienti giudiziari aquilani, visto il suo comportamento da professionista finora irreprensibile. L’avvocato, dunque, avrebbe millantato conoscenze di alto livello politico e prometteva con i suoi buoni uffici di far ottenere dei posti di lavoro. Un comportamento ritenuto credibile dalle persone raggirate al punto che ella avrebbe ricevuto decine di migliaia di euro per provare a «sistemare» qualcuno.
Un comportamento di cui nessuno avrebbe mai pensato di poter attribuire la paternità alla donna accusata. Alcune di queste persone cadute nel tranello sono dell’area del Teramano e qualcun’altra dell’Aquila.
Il procedimento penale e quello disciplinare sono stati avviati in seguito agli esposti delle parti offese. Vistasi nella impossibilità di difendersi, la professionista ha scelto di chiudere il caso con un patteggiamento con tutti i benefìci di legge.
Gli atti, un paio di mesi fa, sono stati poi trasmessi all’Ordine degli avvocati che ha avviato un’ istruttoria. I legali, per decidere sul caso, si sono avvalsi del provvedimento del giudice e delle denunce delle parti offese e hanno irrogato una sanzione alla professionista. La Fiore è stata sospesa dall’esercizio della professione per un anno.
Una decisione certamente dolorosa ma inevitabile, con decorrenza immediata. Alla scadenza del termine la professionista potrà riprendere regolarmente l’attività.
Vista la gravità della «incolpazione» per una persona che fa l’avvocato, l’Ordine forense del capoluogo di regione è stato benevolo, visto che avrebbe anche potuto comminare una sanzione ancor più pesante.
Resterebbe da verificare un altro aspetto, che comunque non cambia le cose più di tanto. Infatti è trapelato che tale condotta sarebbe stata portata avanti insieme a un’altra donna, la cui identità è sconosciuta. ©RIPRODUZIONE RISERVATA