Le scolaresche alla scoperta della cittadella militare Ponte tibetano al Castello
Un villaggio dedicato agli Alpini di ieri e di oggi, con armi, mezzi e un’area sport Oggi l’inaugurazione ufficiale alle 11 con le autorità e i vertici dell’Ana
L’AQUILA. Pascaline, Francesco, Sofia, Aurora e Martina della Scuola elementare Celestino V si tengono per mano mentre vanno alla scoperta della cittadella militare. È una giornata quasi d’estate quella dell’apertura in anteprima alle scolaresche e alle famiglie del villaggio delle truppe alpine, appuntamento abituale in tutte le adunate.
Il parco della fortezza spagnola si veste di mezzi, armi, accampamenti, mostre, esercitazioni che raccontano gli Alpini di oggi e di ieri. Una piccola finestra sul mondo militare dell’Esercito italiano che ha fatto la storia del Paese, ha affrontato missioni all’estero di guerra e di pace soprattutto nello scenario internazionale contemporaneo. E così, nella giornata dedicata ai più piccoli, Pascaline e le altre centinaia di ragazzini hanno invaso il parco del Castello salendo sui carri armati, sulle moto militari, guardando attraverso i grandi binocoli usati in missione o durante le esercitazioni militari, sono entrati un po’ timorosi nella tenda in cui è stato riprodotto l’incontro con un capo villaggio talebano responsabile di un (finto) rapimento a scopo di riscatto. Hanno fatto un giro sui mezzi militari più disparati «guardando il cielo», dice sempre Pascaline. E poi via, con coraggio, sul ponte tibetano allestito nell’area sport, la più gettonata dai bambini, utilizzato dai militari per lo più in passate missioni per superare fossi e voragini, come spiega la tenente Giada Di Lenardo del Nono Reggimento Alpini. Oppure su per la parete di arrampicata sportiva per sfoggiare forza e agilità e con gli scii da fondo lungo la pista artificiale, dove hanno provato per la prima volta l'esperienza «alpina» con la supervisione degli istruttori di alpinismo del Centro addestramento alpino di Aosta e dell'Associazione nazionale alpini.
«La cittadella militare è un omaggio che facciamo alla città e a tutti coloro che vorranno visitarla fino a domenica 17 maggio, il giorno conclusivo dell’Adunata degli Alpini», spiega il capitano Marco Di Lorenzo, «qui mettiamo in mostra l’esercito di oggi ma anche il nostro rapporto con la montagna». Come la base militare avanzata ricostruita per intero e utilizzata dai militari in Afghanistan, con la riproduzione sia dei momenti “operativi” (con un militare sul Lince), sia degli spazi del riposo: una mensa, una palestra, un punto di sanità. Insomma, tutto ciò che serve nella vita quotidiana degli Alpini in missione all’estero. Una piccola trincea del 1915 ricorda invece gli Alpini di ieri, «in occasione del centenario della Prima guerra mondiale», spiega il comandante del Nono reggimento aquilano Massimo Iacobucci. L'88esima Adunata Alpini coincide, infatti, con il centenario dell'ingresso italiano nella Grande guerra: per l'occasione il Museo nazionale degli Alpini di Trento ha preparato una mostra fotografica sulle battaglie che hanno visto Alpini e fanti combattere in quota nel '15-'18.
Il ruolo dell’esercito è cambiato rispetto al passato. Sempre più impegnato in missioni umanitarie o di assistenza e soccorso in caso di calamità naturali. Come è stato nel sisma aquilano di sei anni fa. Una storia che viene raccontata con una mostra fotografica allestita all’interno della cittadella militare sugli interventi dal Dopoguerra in poi in Italia e all'estero. Oggi, giorno in cui l’Adunata entra nel vivo, alle 11 è prevista l’inaugurazione ufficiale della cittadella.
Marianna Gianforte
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