Leopardi lascia l'Udc per Futuro e libertà

Il consigliere lascia i centristi, che restano senza rappresentanza in consiglio, per approdare al partito di Fini

L'AQUILA. Il consigliere comunale Maurizio Leopardi lascia il gruppo dell'Udc, che al momento resta senza rappresentanza, per approdare nel partito di Fini. Un passaggio ufficializzato ieri nel corso di una conferenza stampa che ha visto la presenza dei vertici locali di Futuro e Libertà, nonchè del parlamentare Daniele Toto e del capogruppo regionale Berardo Rabbuffo.

«Una scelta» ha chiarito Leopardi, che nel 2008 ha sfidato Cialente nella corsa alla poltrona di sindaco, «che non ha nulla a che vedere con la solita campagna acquisti in v ista delle elezioni amministrative. Tanto più che non ho alcuna intenzione di candidarmi. La mia è una scelta personale e in quanto ai rapporti con l'Udc posso dire che non si sono deteriorati per il semplice fatto che non sono mai esistiti. Non sono mai riuscito neppure ad avere da Roma spiegazioni sui nuovi arrivi nel partito». Un riferimento polemico al vice sindaco Giampaolo Arduini e al parlamentare Pierluigi Mantini che proprio l'altro giorno si è detto pronto a scendere in campo alla guida di una coalizione di larghe intese. «In Fli» ha aggiunto l'ormai ex consigliere Udc «spero di trovare un luogo dove poter scambiare idee e proposte». «Con Maurizio Leopardi» hanno commentato il coordinatore comunale Stefano Morelli e il capogruppo Enrico Verini «si amplia la squadra di persone perbene di Fli». Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'onorevole Toto ha ribadito «la volontà del partito di operare per il bene di questa città» e confermato il suo impegno «per la calendarizzazione in Parlamento della legge per l'Aquila». Nessun cenno, invece, a Mantini.