La mobilitazione contro i tagli annunciati dall’azienda
LFoundry, è il giorno dei sindaci
Saranno presenti all’assemblea davanti ai cancelli della fabbrica
AVEZZANO. Istituzioni e sindacati a sostegno dei lavoratori LFoundry. I vertici della fabbrica di semiconduttori del nucleo industriale di Avezzano hanno annunciato oltre 100 tagli che riguarderanno soprattutto i lavoratori somministrati, assunti cioè tramite agenzie interinali. Questa mattina, alle 11, i rappresentanti dei sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno convocato un’assemblea pubblica davanti ai cancelli della fabbrica, con la partecipazione di sindaci del territorio, rappresentanti provinciali e regionali, ed esponenti della società civile, per manifestare solidarietà e dare voce al dissenso. Dopo un fermo alla protesta durante il fine settimana, oggi riprende lo sciopero che va avanti ormai dal 31 ottobre. A fermarsi saranno i dipendenti che dovrebbero osservare i turni di otto ore dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 22. La protesta è stata innescata dai sindacati dopo la presentazione del piano industriale “L’opportunità oltre la difficoltà”, illustrato dall’amministratore delegato Marcello D’Antiochia al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il piano ha suscitato forti preoccupazioni per il futuro della fabbrica, dove lavorano circa 1.400 persone, in quanto mette in dubbio la stabilità dell’occupazione e manda di fatto a casa oltre 100 somministrati alcuni dei quali lavorano nello stabilimento da più di 10 anni. L'incontro di oggi, che segue il flash mob di venerdì, punta a sensibilizzare non solo gli amministratori locali ma anche esponenti dell'associazionismo e della comunità per garantire un futuro solido ai lavoratori LFoundry e salvaguardare la presenza industriale nel territorio. (e.b.)
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