castelvecchio subequo
Lite con i fedeli, il parroco si dimette
Padre Massimiliano Di Carlo annuncia la resa: "Vado in missione nella Terra Santa". Sulla processione decide il vescovo
CASTELVECCHIO SUBEQUO. Padre Massimiliano Di Carlo si dimette e parte in missione per la Terra Santa. Finisce con la vittoria dei parrocchiani oltranzisti il braccio di ferro tra i fedeli di Castelvecchio Subequo e il parroco del paese.
Una disputa che si aprì lo scorso anno quando il religioso si rifiutò di fare uscire in processione la statua di San Rocco, una tradizione molto sentita in paese. Un problema riesploso in questi giorni con l’annuncio di padre Massimiliano di annullare la processione del Venerdì Santo, temendo addirittura per la sua incolumità personale. Ieri sul suo profilo social è comparsa la lettera nella quale il parroco annuncia le proprie dimissioni da guardiano del convento di San Francesco e parroco della parrocchia dei santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista.
«In questo tempo credo di aver ricevuto tanto dall’Ordine e dalla Provincia dei frati minori conventuali», scrive padre Massimiliano, «e mi rendo conto di aver restituito molto meno in frutti di apostolato e ministero e di comunione fraterna». Per questi motivi, tenendo conto dei progetti dell’Ordine, il parroco dimissionario si dice pronto ad andare in missione con la disponibilità a recarsi a Emmaus per prendere parte a una nuova comunità dell’Ordine in via di realizzazione. Rivolto al padre provinciale Franco Rapacchiale, il frate conferma la sua volontà di dimettersi da guardiano e parroco, «per essere nella più piena e libera disponibilità per l’invio in missione ad Emmaus con relativa formazione».
Una lettera accompagnata, però, da una nota polemica rivolta a tutti quei fedeli che in questi anni lo hanno contestato. «Visto che ormai non ci sono più possibilità concrete che qualcuno voglia o comprendere le mie ragioni o i miei propositi come parroco e frate», precisa il religioso, «per vivere nella libertà e nella franchezza evangelica annuncio le mie dimissioni. Così qualcuno sarà felice per questa Pasqua». Ma non sono mancati gli attestati di stima e di affetto per il parroco dimissionario arrivati dai parrocchiani che lo hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili. Alcuni, come Eleonora Nasuti e Gladys Sangiacomo, augurano al parroco dimissionario ogni bene e che trovi «la sua strada e piena serenità».
Durissima la reazione della consigliera comunale di maggioranza, Maria Santilli, la quale rivolge accuse al parroco, accompagnate dalla volontà «di non recarsi più in chiesa e di non fare più la comunione fino a quando padre Massimiliano non lascerà il paese».
A questo punto l’ultima decisione sullo svolgimento della processione di Venerdì Santo è nelle mani del vescovo, che dovrà trovare il sostituto cui toccherà il compito di guidare il rito religioso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Una disputa che si aprì lo scorso anno quando il religioso si rifiutò di fare uscire in processione la statua di San Rocco, una tradizione molto sentita in paese. Un problema riesploso in questi giorni con l’annuncio di padre Massimiliano di annullare la processione del Venerdì Santo, temendo addirittura per la sua incolumità personale. Ieri sul suo profilo social è comparsa la lettera nella quale il parroco annuncia le proprie dimissioni da guardiano del convento di San Francesco e parroco della parrocchia dei santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista.
«In questo tempo credo di aver ricevuto tanto dall’Ordine e dalla Provincia dei frati minori conventuali», scrive padre Massimiliano, «e mi rendo conto di aver restituito molto meno in frutti di apostolato e ministero e di comunione fraterna». Per questi motivi, tenendo conto dei progetti dell’Ordine, il parroco dimissionario si dice pronto ad andare in missione con la disponibilità a recarsi a Emmaus per prendere parte a una nuova comunità dell’Ordine in via di realizzazione. Rivolto al padre provinciale Franco Rapacchiale, il frate conferma la sua volontà di dimettersi da guardiano e parroco, «per essere nella più piena e libera disponibilità per l’invio in missione ad Emmaus con relativa formazione».
Una lettera accompagnata, però, da una nota polemica rivolta a tutti quei fedeli che in questi anni lo hanno contestato. «Visto che ormai non ci sono più possibilità concrete che qualcuno voglia o comprendere le mie ragioni o i miei propositi come parroco e frate», precisa il religioso, «per vivere nella libertà e nella franchezza evangelica annuncio le mie dimissioni. Così qualcuno sarà felice per questa Pasqua». Ma non sono mancati gli attestati di stima e di affetto per il parroco dimissionario arrivati dai parrocchiani che lo hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili. Alcuni, come Eleonora Nasuti e Gladys Sangiacomo, augurano al parroco dimissionario ogni bene e che trovi «la sua strada e piena serenità».
Durissima la reazione della consigliera comunale di maggioranza, Maria Santilli, la quale rivolge accuse al parroco, accompagnate dalla volontà «di non recarsi più in chiesa e di non fare più la comunione fino a quando padre Massimiliano non lascerà il paese».
A questo punto l’ultima decisione sullo svolgimento della processione di Venerdì Santo è nelle mani del vescovo, che dovrà trovare il sostituto cui toccherà il compito di guidare il rito religioso.
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