Luco dei Marsi, ritorsioni dopo le coltellate
Danneggiato il bar di un testimone. In caserma l'aggressore del giovane ferito sabato notte
LUCO DEI MARSI. Ritorsioni e danneggiamenti nei confronti del barista testimone dell'accoltellamento di Luco. Il "Movida" è stato preso di mira dopo che il titolare ha fornito una versione a favore dei due stranieri coinvolti.
Il presunto accoltellatore si è consegnato ai carabinieri, ma non è stato arrestato. Si cerca di fare chiarezza e intanto a Luco la tensione sale. Ieri i carabinieri hanno consegnato un fascicolo alla Procura della Repubblica di Avezzano con l'esito delle indagini sulla rissa avvenuta in centro a notte fonda e che ha portato al ferimento di due persone. Si attende la decisione del pm Guido Cocco. Per ora i carabinieri non hanno fatto alcun arresto mentre le condizioni del giovane luchese, Daniele Baldassarre, ferito con due fendenti all'addome, restano gravi e la prognosi riservata.
Un altro inquietante episodio è avvenuto durante la notte. Il bar dove è iniziata la discussione tra i luchesi e i due cittadini di Santo Domingo, il Movida, è stato preso di mira dai vandali che hanno danneggiato le panchine e tentato di sfondare la porta.
«Questo è un atto di ritorsione nei miei confronti», ha commentato il proprietario Claudio Chiarilli, «una vendetta perché ho raccontato la verità». La sua deposizione, come quella di altri testimoni, parla di una rappresaglia contro i due domenicani che si sarebbero «solo difesi». Anche l'arma, secondo tale tesi, sarebbe stata in possesso del gruppo di italiani, e solo successivamente afferrata da uno dei due stranieri. Il primo, Samir Hansel Escobar Zapete (25), è finito in ospedale con il volto massacrato e traumi in diversi parti del corpo. L'altro, Darkin Figheroe (19), il presunto accoltellatore, si è consegnato spontaneamente ai carabinieri, ma è stato rilasciato e sarebbe tornato a Castel Volturno (Caserta) dove lavora. I due stranieri sono difesi dall'avvocato Pasquale Motta. Il legale del giovane ferito, Davide Baldassarre, difende invece il suo assistito che si sarebbe trovato sul posto, tra i due gruppi, per puro caso, rimanendo ferito.
Il presunto accoltellatore si è consegnato ai carabinieri, ma non è stato arrestato. Si cerca di fare chiarezza e intanto a Luco la tensione sale. Ieri i carabinieri hanno consegnato un fascicolo alla Procura della Repubblica di Avezzano con l'esito delle indagini sulla rissa avvenuta in centro a notte fonda e che ha portato al ferimento di due persone. Si attende la decisione del pm Guido Cocco. Per ora i carabinieri non hanno fatto alcun arresto mentre le condizioni del giovane luchese, Daniele Baldassarre, ferito con due fendenti all'addome, restano gravi e la prognosi riservata.
Un altro inquietante episodio è avvenuto durante la notte. Il bar dove è iniziata la discussione tra i luchesi e i due cittadini di Santo Domingo, il Movida, è stato preso di mira dai vandali che hanno danneggiato le panchine e tentato di sfondare la porta.
«Questo è un atto di ritorsione nei miei confronti», ha commentato il proprietario Claudio Chiarilli, «una vendetta perché ho raccontato la verità». La sua deposizione, come quella di altri testimoni, parla di una rappresaglia contro i due domenicani che si sarebbero «solo difesi». Anche l'arma, secondo tale tesi, sarebbe stata in possesso del gruppo di italiani, e solo successivamente afferrata da uno dei due stranieri. Il primo, Samir Hansel Escobar Zapete (25), è finito in ospedale con il volto massacrato e traumi in diversi parti del corpo. L'altro, Darkin Figheroe (19), il presunto accoltellatore, si è consegnato spontaneamente ai carabinieri, ma è stato rilasciato e sarebbe tornato a Castel Volturno (Caserta) dove lavora. I due stranieri sono difesi dall'avvocato Pasquale Motta. Il legale del giovane ferito, Davide Baldassarre, difende invece il suo assistito che si sarebbe trovato sul posto, tra i due gruppi, per puro caso, rimanendo ferito.
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