Lupo decapitato, aperta un’inchiesta

Civitella Alfedena, si ipotizza la vendetta contro il Parco o un commercio illegale di trofei. Condanna del sindaco Viola

CIVITELLA ALFEDENA. Il ritrovamento di un lupo ucciso alla Camosciara suscita numerose reazioni dentro e fuori il Parco. Un atto particolarmente violento, in quanto l'animale è stato ritrovato senza testa, riverso sulla neve. La Procura di Sulmona ha aperto un'inchiesta e la carcassa è stata inviata all'istituto Zooprofilattico di Teramo. Tanti sono gli interrogativi, a partire dal fatto che non sono presenti segni di arma da fuoco. Gli inquirenti, a questo punto, possono portare avanti due ipotesi: che si tratti di avvelenamento, oppure che il lupo sia stato catturato con un laccio (una trappola) e poi ucciso in un secondo tempo.

I guardiaparco hanno già sentito varie persone che, per lavoro, si trovano a passare sulla Camosciara. La strada, tra l'altro, è chiusa di notte e quindi chi ha agito deve conoscere bene la zona. Naturalmente, oltre a definire il “come” è importante chiarire il “perché”. Anche in questo caso, sarebbero due le ipotesi sul movente: si potrebbe trattare di un'azione intimidatoria contro il Parco nazionale. Il fatto di aver ritrovato il lupo senza testa lascia anche pensare a un gesto ad uso e consumo di qualche collezionista. Resta aperto il discorso sorveglianza, in un'area protetta di 130mila metri quadri di estensione, dove lavorano solo 42 guardiaparco e 28 dipendenti del Coordinamento territoriale ambientale di Civitella Alfedena. Proprio dal sindaco di Civitella, Flora Viola, arriva la reazione più energica.

«Un atto di inciviltà», commenta, «che rappresenta una grave offesa a tutti coloro che da decenni si battono per la tutela della natura e per uno sviluppo compatibile». I cittadini di Civitella, dove nel 1976 è nata la prima area faunistica del lupo, sentono infatti questa uccisione, anche per le modalità e il luogo dove essa è avvenuta, quasi come una offesa personale. «Riteniamo che vada assicurato al più presto, anche dopo l'episodio del cervo accaduto la scorsa settimana a Opi, alla giustizia chi, con questo gesto, dimostra di non essere degno di appartenere ad una comunità civile. Il lupo ha rappresentato il riscatto del nostro territorio, assieme al parco le nostre comunità hanno costruito e costruiscono il loro futuro». Sulla questione, interviene il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi (Pdl), presidente della commissione Turismo e componente della Comunità del Parco. «È un’autentica vergogna quello che è avvenuto negli ultimi giorni all’interno dell’area Parco. Ho chiesto al presidente della commissione Ambiente di fissare un’audizione con i responsabili dell’ente Parco».

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