Ma i bimbi multietnici raccontano la storia
Il progetto della Prima B. Domani si inaugura la mostra sull’ex lago scritta in arabo, romeno e spagnolo
AVEZZANO. Non solo proteste. Ci sono anche storie di integrazione che arrivano dalla scuola. Domani alle 18, al palazzo comunale di piazza della Repubblica, si terrà l’inaugurazione della mostra “C’era una volta un lago...”. La mostra è stata allestita nella sala conferenze ed è realizzata dagli studenti della classe multietnica IB del tempo pieno di via Fucino, dell’istituto comprensivo “Collodi Marini”, diretto da Pier Giorgio Basile.
La mostra “C’era una volta un lago” nasce da un progetto curato dall’insegnante di italiano, storia e arte della primaria, Lucia Di Giustino, da mesi in stretta collaborazione con la collega Germana Cicolani, delle medie, illustratrice, che ha curato tutta la parte artistica. «Coltivare nei bambini il senso di appartenenza a una comunità significa integrarli da subito in una società multietnica che è quella che noi oggi viviamo anche ad Avezzano», il commento del sindaco Gabriele De Angelis, «la mostra sarà un’occasione per accogliere in Comune i bambini che hanno lavorato al progetto che diventeranno un simbolo e anche un esempio cui ispirarsi».
Il progetto è nato dall’ispirazione della Di Giustino, la quale un giorno ha fotografato la piana del Fucino dal Salviano. Da qui una ricostruzione storica raccontata dai bambini attraverso l’arte. E così un pezzo di storia della città è finito su dei pannelli colorati. Ogni didascalia è stata realizzata dai bimbi dopo che l’hanno tradotta in arabo, in romeno e in spagnolo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
La mostra “C’era una volta un lago” nasce da un progetto curato dall’insegnante di italiano, storia e arte della primaria, Lucia Di Giustino, da mesi in stretta collaborazione con la collega Germana Cicolani, delle medie, illustratrice, che ha curato tutta la parte artistica. «Coltivare nei bambini il senso di appartenenza a una comunità significa integrarli da subito in una società multietnica che è quella che noi oggi viviamo anche ad Avezzano», il commento del sindaco Gabriele De Angelis, «la mostra sarà un’occasione per accogliere in Comune i bambini che hanno lavorato al progetto che diventeranno un simbolo e anche un esempio cui ispirarsi».
Il progetto è nato dall’ispirazione della Di Giustino, la quale un giorno ha fotografato la piana del Fucino dal Salviano. Da qui una ricostruzione storica raccontata dai bambini attraverso l’arte. E così un pezzo di storia della città è finito su dei pannelli colorati. Ogni didascalia è stata realizzata dai bimbi dopo che l’hanno tradotta in arabo, in romeno e in spagnolo.
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