Macerie, 2 denunce in Comune

Smaltimento, nei guai funzionari e un imprenditore

L’AQUILA. Gestione illecita di rifiuti e abuso d’ufficio. Tre indagati, due funzionari comunali e un imprenditore edile, entrano in un’inchiesta condotta dal nucleo operativo ecologico dei carabinieri a seguito di controlli in zona rossa.
I carabinieri dell’unità specializzata di Pescara, nell’ambito di controlli sul recupero di materiali da crollo generati dal terremoto, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica dell’Aquila M.D.C., imprenditore aquilano del settore edile, indagato per il reato di gestione illecita di rifiuti. Denunciati, contestualmente, anche due componenti dell’ufficio comunale «Servizio emergenza sisma e ricostruzione».

Si tratta di M.D.G. e di G.G., i quali, secondo quanto riportato nell’informativa che i carabinieri hanno rimesso alla Procura, avrebbero affidato alla ditta in questione i lavori di messa in sicurezza e rimozione delle macerie di uno stabile di via Roma «senza aver preliminarmente verificato il possesso dei requisiti di legge necessari allo svolgimento delle operazioni da effettuarsi all’interno della zona rossa». Fatti per i quali i due funzionari sono stati deferiti per concorso in gestione illecita di rifiuti e abuso d’ufficio. Il controllo è avvenuto la scorsa settimana quando i carabinieri hanno identificato gli operai (alcuni dei quali non aquilani) che erano intenti a liberare un sito dalle macerie.

In particolare, la ditta stava trasportando i materiali in un cassone sistemato in viale Duca degli Abruzzi. Non sono stati effettuati sequestri di materiali né di mezzi di trasporto. L’indagine dei carabinieri si è incentrata, in particolare, sulla parte autorizzativa e sulla composizione dell’impresa edile che sta operando nel sito di via Roma. Ai tre denunciati viene contestata la violazione del testo unico ambientale (decreto legislativo 152 del 2006). Secondo i carabinieri quel tipo di servizio non poteva essere affidato a quella ditta. Gli accertamenti del Noe, che hanno portato al rinvenimento di materiali pericolosi come nel caso dell’Eternit di Pettino, proseguono sia sulle ditte che stanno lavorando in centro sia sulla periferia, dove crescono le segnalazioni di abbandoni.

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