Macerie, Chiodi all’attacco
Il presidente sul mancato smaltimento: Comuni carenti
L’AQUILA. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, respinge al mittente le accuse per la mancata rimozione, dopo sette mesi dal terremoto, delle macerie nel centro storico dell’Aquila. Secondo il governatore le competenze sono di Comune e Provincia. La Regione deve individuare solo i siti «cosa già fatta».
«C’é una circolare del vice capo Dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis - spiega Chiodi - che delinea chiaramente le competenze per la rimozione nell’area del cratere. Secondo tale disposizione, i singoli Comuni devono organizzare i siti di stoccaggio temporaneo e selezionare le macerie da trattare. Queste ultime possono dar luogo a due flussi: materiale riutilizzabile per opere pubbliche, quindi con un suo valore economico, ed altro, un buon 10 per cento, non riutilizzabile e quindi avviato allo smaltimento».
Per il presidente Chiodi, in questo ciclo, l’unica competenza della Regione è quella di individuare i siti per lo smaltimento: «Cosa fatta attraverso una delibera già andata in Giunta, che nella scelta delle aree si è avvalsa del contributo tecnico di Arta ed Ispra».
La stessa circolare della Protezione civile indica la Provincia come ente coordinatore dell’attività dei Comuni in materia di macerie, a seguito anche della forte insistenza della Presidente di avocare a sé tale ruolo. «Nella filiera, dunque - ribadisce Chiodi - carente è l’organizzazione dei siti di stoccaggio e smaltimento. Oltre all’ex Teges di Paganica, deposito gestito dall’Asm ma quasi al collasso, non si sono costruiti altri siti. Saltata l’ipotesi di un’area ad hoc a Bagno, per problemi idrogeologici, l’unica strada finora percorsa da chi ne ha effettivamente competenza è stata, appunto, la Teges». Il Presidente si dichiara pertanto disposto, come sempre, a collaborare per trovare una soluzione adeguata ma ritiene anche opportuno stigmatizzare che «non si può pretendere l’attribuzione di alcune responsabilità scaricandole poi sugli altri quando non si riesce a trovare la soluzione migliore. Nella situazione in cui si trova il nostro territorio - conclude - lo scaricabarile non paga e soprattutto non è di alcuna utilità alla popolazione terremotata. Serve semmai solo ad accrescere la propria visibilità personale. Un po’ poco, direi».
SOLIDARIETA’. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha rivolto un ringraziamento al Rotary club Torino Sud Est per la sensibilità dimostrata nei confronti delle popolazioni terremotate. Originario di Teramo, il presidente del club, Francesco Cocciolito, è riuscito a raccogliere fondi per la realizzazione di un prefabbricato in legno che sarà utilizzato come ambulatorio medico per gli anziani della Casa di riposo di Rocca di Mezzo, danneggiata dal sisma. Il Rotary di Torino ha coinvolto per le donazioni altri Rotary torinesi, il Rotary club Levallois di Parigi e molti privati. «Un gesto davvero apprezzabile» ha commentato Chiodi.
«C’é una circolare del vice capo Dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis - spiega Chiodi - che delinea chiaramente le competenze per la rimozione nell’area del cratere. Secondo tale disposizione, i singoli Comuni devono organizzare i siti di stoccaggio temporaneo e selezionare le macerie da trattare. Queste ultime possono dar luogo a due flussi: materiale riutilizzabile per opere pubbliche, quindi con un suo valore economico, ed altro, un buon 10 per cento, non riutilizzabile e quindi avviato allo smaltimento».
Per il presidente Chiodi, in questo ciclo, l’unica competenza della Regione è quella di individuare i siti per lo smaltimento: «Cosa fatta attraverso una delibera già andata in Giunta, che nella scelta delle aree si è avvalsa del contributo tecnico di Arta ed Ispra».
La stessa circolare della Protezione civile indica la Provincia come ente coordinatore dell’attività dei Comuni in materia di macerie, a seguito anche della forte insistenza della Presidente di avocare a sé tale ruolo. «Nella filiera, dunque - ribadisce Chiodi - carente è l’organizzazione dei siti di stoccaggio e smaltimento. Oltre all’ex Teges di Paganica, deposito gestito dall’Asm ma quasi al collasso, non si sono costruiti altri siti. Saltata l’ipotesi di un’area ad hoc a Bagno, per problemi idrogeologici, l’unica strada finora percorsa da chi ne ha effettivamente competenza è stata, appunto, la Teges». Il Presidente si dichiara pertanto disposto, come sempre, a collaborare per trovare una soluzione adeguata ma ritiene anche opportuno stigmatizzare che «non si può pretendere l’attribuzione di alcune responsabilità scaricandole poi sugli altri quando non si riesce a trovare la soluzione migliore. Nella situazione in cui si trova il nostro territorio - conclude - lo scaricabarile non paga e soprattutto non è di alcuna utilità alla popolazione terremotata. Serve semmai solo ad accrescere la propria visibilità personale. Un po’ poco, direi».
SOLIDARIETA’. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha rivolto un ringraziamento al Rotary club Torino Sud Est per la sensibilità dimostrata nei confronti delle popolazioni terremotate. Originario di Teramo, il presidente del club, Francesco Cocciolito, è riuscito a raccogliere fondi per la realizzazione di un prefabbricato in legno che sarà utilizzato come ambulatorio medico per gli anziani della Casa di riposo di Rocca di Mezzo, danneggiata dal sisma. Il Rotary di Torino ha coinvolto per le donazioni altri Rotary torinesi, il Rotary club Levallois di Parigi e molti privati. «Un gesto davvero apprezzabile» ha commentato Chiodi.