«Macerie, fare presto lo sgombero»
Tocci (comitato centro storico): la politica trovi subito le soluzioni.
L’AQUILA. C’è chi chiede una legge speciale, il presidente Berlusconi immagina la creazione di “collinette” dove depositarle per poi realizzare aree verdi, altri invocano l’individuazione urgente dei siti dove portarle. Comunque la si veda le macerie stanno diventando l’emergenza nell’emergenza. E fioccano le proposte. Una proposta a metà fra provocazione e idea concreta arriva da Patrizia Tocci, una delle anime dei comitati che si battono per la urgente ricostruzione del cuore ferito della città e dei paesi del circondario. «Siamo già in ritardo sul ritardo» esordisce Patrizia Tocci «abbiamo tutti la precisa cognizione che a un evento eccezionale si debba rispondere con misure eccezionali. Leggi, norme, decreti, decisioni operative rapide. Invece abbiamo dovuto assistere a un penoso rimpallo di responsabilità su varie questioni, ad un consiglio regionale che se ne va in ferie, a una classe politica locale che continua a pensare con la testa e con i tempi di prima.
Ci si potrebbe mettere attorno ad un tavolo e pensare alla modalità migliore (legge speciale, decreto legge, ordinanza) e più rapida per risolvere questo problema? Se non vengono tolte prima le macerie è impossibile dare il via a qualsiasi progetto di ricostruzione. A questo punto lanciamo una proposta ai cittadini, ai carpentieri e muratori, a tutti gli aquilani di buona volontà: entrare con l’elmetto e la carriola in fila indiana nel centro storico a raccogliere le macerie, a smaltire ognuno un poco del suo cumulo. Chiudere qualche porta, qualche finestra rimasta aperta. Togliere l’immondizia ai lati della strada, magari coinvolgendo il Wwf, Lega Ambiente e tutte le altre associazioni in una gara di solidarietà: Puliamo L’Aquila. In senso concreto e metaforico. Vogliamo che la nostra città sia curata, come si fa con i malati gravi: velocemente, prendendo decisioni rapide, riunendo tutte le varie Autorità che sono state preposte alla ricostruzione.
Ci meritiamo di più di quello che è stato fatto. Pretendiamo che la ricostruzione della nostra città sia più forte dell’interesse dei singoli, delle loro rivalità, delle loro idiosincrasie politiche o personali. Allora, che ne dite, dobbiamo acquistare una carriola ed un paio di guanti? Gli elmetti li abbiamo già». Intanto il Comune ha individuato cinque punti del territorio comunale dell’Aquila dove conferire i rifiuti urbani e quelli assimilati, derivati dal terremoto di aprile. I siti in questione sono situati nella zona artigianale di Pile, a via San Giacomo, a via Amiternum, a via Dante Alighieri e nelle vicinanze della rotonda del nucleo industriale di Bazzano.
Ci si potrebbe mettere attorno ad un tavolo e pensare alla modalità migliore (legge speciale, decreto legge, ordinanza) e più rapida per risolvere questo problema? Se non vengono tolte prima le macerie è impossibile dare il via a qualsiasi progetto di ricostruzione. A questo punto lanciamo una proposta ai cittadini, ai carpentieri e muratori, a tutti gli aquilani di buona volontà: entrare con l’elmetto e la carriola in fila indiana nel centro storico a raccogliere le macerie, a smaltire ognuno un poco del suo cumulo. Chiudere qualche porta, qualche finestra rimasta aperta. Togliere l’immondizia ai lati della strada, magari coinvolgendo il Wwf, Lega Ambiente e tutte le altre associazioni in una gara di solidarietà: Puliamo L’Aquila. In senso concreto e metaforico. Vogliamo che la nostra città sia curata, come si fa con i malati gravi: velocemente, prendendo decisioni rapide, riunendo tutte le varie Autorità che sono state preposte alla ricostruzione.
Ci meritiamo di più di quello che è stato fatto. Pretendiamo che la ricostruzione della nostra città sia più forte dell’interesse dei singoli, delle loro rivalità, delle loro idiosincrasie politiche o personali. Allora, che ne dite, dobbiamo acquistare una carriola ed un paio di guanti? Gli elmetti li abbiamo già». Intanto il Comune ha individuato cinque punti del territorio comunale dell’Aquila dove conferire i rifiuti urbani e quelli assimilati, derivati dal terremoto di aprile. I siti in questione sono situati nella zona artigianale di Pile, a via San Giacomo, a via Amiternum, a via Dante Alighieri e nelle vicinanze della rotonda del nucleo industriale di Bazzano.