Macerie, si cerca un sito a Bazzano
Le proposte dei tecnici: migliorare l’ex Teges e snellire le procedure.
L’AQUILA. Migliorare l’ex Teges. Snellire le procedure. Avviare subito la gara del trasporto. Questi i primi tre punti che il gruppo di lavoro tecnico (Provincia, Regione e Protezione civile) ha predisposto per fronteggiare l’emergenza macerie.
L’ANTEPRIMA. Il Centro pubblica i punti salienti delle schede che il prefetto Franco Gabrielli ha chiesto ai tecnici dopo l’incontro della scorsa settimana, il primo a 7 mesi dal terremoto che ha visto attorno al tavolo tecnici, amministratori e spettatori interessati come i dirigenti della marsicana Aciam che hanno fatto la proposta di spostare lavorazione e inerti alla discarica di Santa Lucia. Quello delle schede tecniche è un passaggio fondamentale, perché il lavoro verrà vagliato dalla struttura commissariale e dalle autorità amministrative per arrivare all’approvazione, in tempi rapidi e certi, di un percorso che possa far decollare lo smaltimento di 3 milioni di metri cubi di macerie. È questo, infatti, il dato di partenza sul quale i tecnici hanno basato la loro ricerca. Tre milioni di metri cubi che equivalgono a poco meno di 4 milioni di tonnellate, secondo i calcoli effettuati, con 2,4 milioni di metri cubi di inerti.
A BREVE TERMINE. I tecnici hanno scandito anche i giorni di un programma molto dettagliato. Si parte dall’ottimizzazione dell’impianto di deposito temporaneo esistente, l’ex Teges, in tema di viabilità, espropri e realizzazioni. I soggetti attuatori, in questo caso, sono Comune e commissario, oltre al Genio militare che dovrebbe sistemare la strada di accesso all’impianto che sarà dotato di un impianto di energia elettrica da realizzarsi a cura dell’Asm. Il secondo punto è lo snellimento delle procedure di affidamento di avvio a recupero e di smaltimento. L’obiettivo è la predisposizione di uno schema procedurale replicabile. Inoltre, riguardo al raccordo tra l’attività di demolizione, il trasporto e la gestione dei depositi, si punta a costituire un gruppo di lavoro interno al Comune per definire procedure concordate.
Tra gli interventi a breve termine vengono classificate anche le gare per il trasporto, sia in relazione alla selezione delle ditte e all’affidamento degli incarichi sia all’ulteriore semplificazione che potrebbe arrivare, ipotizzano i tecnici, dalla previsione della possibilità, per le ditte che effettuano le demolizioni, di trasportare direttamente ai siti di deposito temporaneo e-o a impianti autorizzati, in caso di abbattimenti selettivi. Questa proposta potrebbe essere contenuta in una prossima ordinanza della presidenza del Consiglio. Un altro aspetto evidenziato dal gruppo di lavoro è quello che prevede la possibilità, per i Comuni, di poter svolgere le attività di recupero all’interno dei siti di deposito temporaneo anche in deroga alle norme che stabiliscono un tetto massimo da non superare.
I tecnici, inoltre, auspicano che vi sia un’ordinanza in grado di precisare le procedure che riguardano la Via (valutazione d’impatto ambientale). Nel frattempo, suggerisce la struttura tecnica, occorre svolgere una serie di indagini ambientali per un nuovo sito di deposito temporaneo all’interno del Comune dell’Aquila. Si ipotizza, a questo proposito, di utilizzare un sito nel nucleo industriale di Bazzano, oltre a individuare almeno altri tre ulteriori impianti di deposito temporaneo e di recupero degli inerti. Auspicate agevolazioni fiscali per l’acquisto degli inerti riciclati.
LE CAVE DISMESSE. Tra gli obiettivi a medio termine i tecnici suggeriscono la realizzazione di nuovi impianti di deposito temporaneo; di far ricorso ai ripristini ambientali di cave dismesse, demaniali e non, per la collocazione degli inerti; di realizzare una discarica per rifiuti non pericolosi per lo smaltimento degli scarti.
L’ANTEPRIMA. Il Centro pubblica i punti salienti delle schede che il prefetto Franco Gabrielli ha chiesto ai tecnici dopo l’incontro della scorsa settimana, il primo a 7 mesi dal terremoto che ha visto attorno al tavolo tecnici, amministratori e spettatori interessati come i dirigenti della marsicana Aciam che hanno fatto la proposta di spostare lavorazione e inerti alla discarica di Santa Lucia. Quello delle schede tecniche è un passaggio fondamentale, perché il lavoro verrà vagliato dalla struttura commissariale e dalle autorità amministrative per arrivare all’approvazione, in tempi rapidi e certi, di un percorso che possa far decollare lo smaltimento di 3 milioni di metri cubi di macerie. È questo, infatti, il dato di partenza sul quale i tecnici hanno basato la loro ricerca. Tre milioni di metri cubi che equivalgono a poco meno di 4 milioni di tonnellate, secondo i calcoli effettuati, con 2,4 milioni di metri cubi di inerti.
A BREVE TERMINE. I tecnici hanno scandito anche i giorni di un programma molto dettagliato. Si parte dall’ottimizzazione dell’impianto di deposito temporaneo esistente, l’ex Teges, in tema di viabilità, espropri e realizzazioni. I soggetti attuatori, in questo caso, sono Comune e commissario, oltre al Genio militare che dovrebbe sistemare la strada di accesso all’impianto che sarà dotato di un impianto di energia elettrica da realizzarsi a cura dell’Asm. Il secondo punto è lo snellimento delle procedure di affidamento di avvio a recupero e di smaltimento. L’obiettivo è la predisposizione di uno schema procedurale replicabile. Inoltre, riguardo al raccordo tra l’attività di demolizione, il trasporto e la gestione dei depositi, si punta a costituire un gruppo di lavoro interno al Comune per definire procedure concordate.
Tra gli interventi a breve termine vengono classificate anche le gare per il trasporto, sia in relazione alla selezione delle ditte e all’affidamento degli incarichi sia all’ulteriore semplificazione che potrebbe arrivare, ipotizzano i tecnici, dalla previsione della possibilità, per le ditte che effettuano le demolizioni, di trasportare direttamente ai siti di deposito temporaneo e-o a impianti autorizzati, in caso di abbattimenti selettivi. Questa proposta potrebbe essere contenuta in una prossima ordinanza della presidenza del Consiglio. Un altro aspetto evidenziato dal gruppo di lavoro è quello che prevede la possibilità, per i Comuni, di poter svolgere le attività di recupero all’interno dei siti di deposito temporaneo anche in deroga alle norme che stabiliscono un tetto massimo da non superare.
I tecnici, inoltre, auspicano che vi sia un’ordinanza in grado di precisare le procedure che riguardano la Via (valutazione d’impatto ambientale). Nel frattempo, suggerisce la struttura tecnica, occorre svolgere una serie di indagini ambientali per un nuovo sito di deposito temporaneo all’interno del Comune dell’Aquila. Si ipotizza, a questo proposito, di utilizzare un sito nel nucleo industriale di Bazzano, oltre a individuare almeno altri tre ulteriori impianti di deposito temporaneo e di recupero degli inerti. Auspicate agevolazioni fiscali per l’acquisto degli inerti riciclati.
LE CAVE DISMESSE. Tra gli obiettivi a medio termine i tecnici suggeriscono la realizzazione di nuovi impianti di deposito temporaneo; di far ricorso ai ripristini ambientali di cave dismesse, demaniali e non, per la collocazione degli inerti; di realizzare una discarica per rifiuti non pericolosi per lo smaltimento degli scarti.