pratola peligna
Madonna della Libera in trasferta
La statua viene trasferita temporaneamente a Corfinio
PRATOLA PELIGNA. Una semplice richiesta per assecondare la devozione delle monache di clausura di Corfinio si è trasformata in una festa per due comunità. Si tratta del trasferimento nell’ex capitale d’Italia della statua della Madonna della Libera custodita nell'omonimo santuario a Pratola. Un passaggio provvisorio per consentire alle monache di clausura – che non possono uscire – della parrocchia di San Pelino nell’ex capitale d’Italia, di adorare la patrona di Pratola.
Poco più di 24 ore di trasferimento necessarie ad avvicinare i devoti dei due centri peligni, rappresentando anche un evento storico per la parrocchia della Madonna della Libera di Pratola.
«Non si ha memoria storica del trasferimento della statua della Madonna in un'altra chiesa», ha detto Maurizio Ferrini, presidente del comitato feste. La trasferta ha avuto il consenso del vescovo Angelo Spina e del consiglio pastorale di Pratola, mentre la domanda delle suore è stata accolta da don Renato Frappi, parroco di Pratola che ha voluto dare la possibilità alle suore di adorare per un intera notte, la statua della Madonna.
Il trasporto del simulacro nel vicino centro di Corfinio è stato curato dalla protezione civile di Pratola. Alla cerimonia hanno partecipato moltissime persone che hanno assistito alle operazioni per il trasporto affollando la piazza antistante il santuario. Mentre nel pomeriggio di ieri c'è stata una processione per le vie di Corfinio, animata dai devoti delle due comunità. (f.c.)
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