SULMONA
Magneti Marelli, fine anticipata del contratto: Natale amaro per venti precari
A inizio anno nuovo confronto tra sindacati e i vertici aziendali per cercare di fare chiarezza sul futuro e soprattutto per avere maggiori delucidazioni sui 100 esuberi previsti
SULMONA. Natale amaro per venti interinali della Magneti Marelli, mandati a casa venerdì con nove giorni di anticipo rispetto al contratto a tempo determinato (in scadenza il 31 dicembre) stipulato dall’azienda e che non verrà rinnovato. I venti operai erano stati chiamati nello stabilimento di Sulmona per poter gestire la maxi commessa del Ducato.
A fine settembre scorso, infatti, Magneti Marelli aveva ricevuto da Stellantis l’incarico di contribuire, per la propria parte, alla realizzazione di 1.180 furgoni al giorno. Un importante mole di lavoro che aveva spinto subito i vertici del sito produttivo a richiamare tutti al lavoro cancellando in un colpo solo tutti gli ammortizzatori sociali in vigore dal gennaio scorso e fino al 31 dicembre. Una boccata d’ossigeno per la fabbrica dove gli oltre 600 dipendenti erano ormai da mesi appesi a un filo tra l’incertezza del futuro e la preoccupazione per gli esuberi che, da gennaio, saranno 100.
Per poter entrare a regime con la produzione a ottobre sono stati assunti dei dipendenti a tempo determinato da affiancare ai lavoratori di Magneti Marelli. Dei venti operai in servizio a Sulmona, quattordici sono stati reclutati grazie alle agenzie interinali e sei invece sono arrivati dallo stabilimento di Melfi. Gli operai sono entrati subito nella produzione per riuscire a rispondere, insieme agli altri dipendenti tornati in servizio, alla domanda di Stellantis per la produzione di componenti per consentire la realizzazione di 1.180 furgoni al giorno.
Ora però il lavoro va via via allentando e, come già anticipato a fine settembre quando venne dato l’annuncio dell’aumento della produzione, il 31 dicembre la maxi commessa doveva ritenersi esaurita. Invece, la fine del lavoro è arrivata in anticipo per i 20 precari. E ciò per evitare la maturazione delle ferie. Un Natale amaro per gli operai che speravano anche in una eventuale proroga dei contratti.
Nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, e Uglm hanno incontrato i lavoratori in tre distinte assemblee organizzate in base ai turni dei dipendenti. Nei prossimi giorni, probabilmente già all’inizio del 2024, ci sarà un confronto tra i rappresentanti delle diverse sigle sindacali e i vertici del sito di Sulmona per cercare di fare chiarezza sul futuro dell’azienda e soprattutto per avere maggiori delucidazioni sugli esuberi che, seppur passati da 134 a 100, rappresentano sempre un’importante fetta dei lavoratori.