Magneti Marelli scaccia la crisi

Riprende la produzione, cassa integrazione scesa del 10%

SULMONA. Magneti Marelli in controtendenza. Lo stabilimento sulmonese del gruppo Fiat aumenta la produzione e, dopo quasi due anni di stop forzati dal lavoro, la cassa integrazione scende al 10% e potrebbe esaurirsi in autunno. Tutto questo mentre si assiste a una crisi internazionale e al crollo del mercato dell'auto.

La conferma arriva da Roberto Di Pardo, segretario della Uilm-Uil, che annuncia la ripresa della produzione in autunno, in attesa delle nuove commesse legate alla Nuova Panda, che sarà assemblata nello stabilimento di Pomigliano d'Arco.

A trainare il lavoro nello stabilimento sulmonese è soprattutto la ripresa della produzione del Ducato, per il quale gli operai peligni realizzano circa mille assali al giorno.

Volumi produttivi importanti che giustificano il pienone di auto nel piazzale antistante la fabbrica, come non lo si vedeva da tempo.

«Per ora è soprattutto il Ducato a trascinare la produzione dello stabilimento sulmonese», spiega Di Pardo, «ma crediamo che a breve le cose possano migliorare ulteriormente grazie alle commesse che dovranno arrivare per la Nuova Panda. Non bisogna dimenticare che lo stabilimento sulmonese è il più grande del comprensorio, in grado di assicurare stipendi a più di 700 famiglie. Per questo sarà necessario l'impegno di tutti, dai sindacati ai politici, per garantire il maggior numero di commesse allo stabilimento. Attorno al quale ruota un indotto importante che dovrà fare da volano per la ripresa economica del territorio».

A Pomigliano d'Arco sarà avviata la produzione entro l'autunno di 270mila vetture all'anno, il cui indotto sarà inevitabilmente coinvolto, come spiegano dall'ufficio stampa torinese del Lingotto. Nonostante i 700 milioni di euro di investimento sullo stabilimento campano, per rinnovare le linee produttive e formare il personale, infatti, le altre aziende del gruppo Fiat si troveranno a gestire diverse commesse.

Così come quella della città di Sulmona, martoriata da più di un anno di cassa integrazione a singhiozzo. Attualmente sono 740 i dipendenti della Magneti Marelli in cassa integrazione straordinaria fino a dicembre, dopo aver bruciato a tempi record le 52 settimane di ordinaria (poco più di 12 mesi). Il 70 per cento della produzione delle tute blu sulmonesi è legata al Ducato che si assembla nello stabilimento della Sevel di Atessa, con circa mille assali prodotti al giorno; il 30 per cento alla componentistica dell'auto, su cui pesa maggiormente la cassa integrazione.

E proprio da qui, a pochi mesi dalla scadenza dello stop forzato dal lavoro, si potrebbe ripartire con la produzione a pieno regime, stoppando la cassa integrazione. In attesa delle commesse della Nuova Panda, quindi, sindacati e lavoratori sperano di inaugurare una nuova stagione lavorativa, libera dall'incubo degli ammortizzatori sociali.

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