«Mai più tragedie come quella di Cristian»

Oggi il figlio del tabaccaio morto a causa dei cinghiali compie 3 anni, appello del nonno alle istituzioni

L’AQUILA. Oggi è il compleanno di William Carosi. A festeggiare i suoi tre anni ci saranno tutti i familiari. Ma non il papà Cristian, il tabaccaio scomparso il 19 agosto scorso in un incidente d’auto causato dall’attraversamento dei cinghiali sulla statale 80. L’automobile di Carosi investì uno degli animali e per il 39enne dell’Aquila non ci fu scampo.

Bellisario Carosi, nonno di William e padre di Cristian, ha inviato una lettera al Centro.

«Scrivo questa nota perché vorrei che non calasse il silenzio sull’accaduto, ma non tanto e non solo per l’incidente occorso a mio figlio Cristian, ma per evitare che quanto accaduto possa ripetersi ad altri. Dopo la morte di mio figlio mi sono adoperato a raccogliere le testimonianze di alcuni abitanti della zona di Cansatessa, i quali mi hanno riferito che sono state fatte innumerevoli segnalazioni telefoniche e per iscritto perché la zona è infestata da animali selvatici, soprattutto cinghiali, ma anche caprioli e cervi. Addirittura gli animali si spingerebbero sono ad entrare nelle corti delle case. Nello scorso mese di settembre ho parlato per la prima volta con la signora che per prima, insieme al marito e alla figlioletta di circa 2 anni, in quel giorno maledetto si fermò sul luogo dell’incidente per prestare soccorso a Cristian e mi ha raccontato che in quel mentre attraversava la strada un gruppo di circa venti cinghiali».

«Un’altra cosa che mi diceva la signora», prosegue Bellisario Carosi, «è che ancora adesso lei stenta a credere che Cristian sia stato sbalzato al di fuori della macchina per quanto il suo corpo era composto supino sull’asfalto».

«Il dubbio l’ho avuto da subito e ce l’ho tuttora e, nella mia ignoranza in materia, non posso pensare che un corpo sbalzato fuori dalla macchina sull’asfalto non presenti rotture, ferite o abrasioni. Per finire, mi rivolgo alle istituzioni e a tutte le amministrazioni locali, agli enti preposti, e faccio un appello affinché tutti ci adoperiamo perché queste morti causate da animali selvatici non ci siano mai più. Va trovato il modo di evitare che altri figli, oltre al piccolo William, crescano senza i genitori».

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