«Malati lasciati soli? I senatori si sbagliano»
Chiara Angelini: Venturoni ci discredita e la Commissione non ha capito il nostro lavoro.
PESCARA. «L’assessore Venturoni getta fango sulla struttura da me rappresentata». Attacca la giunta regionale l’amministratore del gruppo Villa Pini, Chiara Angelini, dopo il blitz della Commissione d’inchiesta del Senato e una relazione dove si parla di strutture (ex Paolucci e Villette) «sporche con malati in stato di abbandono», la clinica teatina prova a difendersi. Un botta e risposta che coinvolge anche l’assessore regionale alla sanità, Lanfranco Venturoni che ha posto l’accento sulle carenze riscontrate dalla Commissione sollecitaando la Asl di Chieti ad eseguire maggiori controlli. Per Venturoni i rilievi della Commissione d’inchiesta hanno mostrato una situazione «insostenibile». Il gruppo Villa Pini ieri con una lunga nota ha replicato con irritazione. «L’assessore diffonde informazioni false e diffamatorie», scrive Chiara Angelini. «Lo invito a trascorrere con noi una “giornata di ordinaria follia”».
«Venga a scoprire davvero chi è un paziente psichiatrico grave, e quante volte al giorno espleta i propri bisogni corporali in luoghi diversi dal bagno. Venga a scoprire quanta pazienza ci vuole per vestirlo e cosa è in grado di fare in pochi minuti ai propri indumenti, sempre che quel giorno abbia deciso di tenerli addosso». Angelini contesta a Venturoni le cifre corrisposte dalla Asl per i pazienti: «La tariffa per i pazienti delle Villette è stata fino a poco tempo fa di 117 euro al giorno, adesso ammonta a 90 euro per vitto, alloggio, attività riabilitative, assistenza». «Tutti i pazienti ricoverati in riabilitazione psichiatrica», continua ancora la Angelini che ha preso le redini della clinica dal padre e Enzo, «ci vengono inviati soltanto dopo valutazione preventiva della Asl e dopo la validazione del Centro di igiene mentale, che controlla periodicamente l’andamento della terapia di ogni malato». Secondo Chiara Angelini il blitz della Commissione d’inchiesta non sarebbe bastato a cogliere molti aspetti del lavoro della struttura psichiatrica.
«Il senatore Marino ha definito i pazienti “in stato di abbandono” poichè li ha visti “deambulare”, malvestiti e sporchi», scrive nella sua polemica Chiara Angelini, «ebbene, se lui avesse trascorso con noi qualche ora avrebbe visto in quale tempo record un paziente incontinente appena lavato e cambiato si trasforma in un paziente “malvestito”. Se inoltre il poveretto deambula, invece di camminare con postura eretta e passo fermo, bisogna ricordare che è un individuo fortemente disturbato». Nel documento la clinica non entra nel merito dei controlli e dei risultati della Commissione del Senato che sono affidati ai carabinieri del Nas che in questi giorni stanno acquisendo le cartelle cliniche di ciascun paziente ricoverato. Una relazione è attesa per i prossimi giorni e del caso se ne occupa il sostituto procuratore di Chieti, Ponziani.
Infine è da registrare la replica laconica dell’assessore alla sanità Venturoni. «Preferisco restare ai fatti e quanto evidenziato dalla Commissione d’inchiesta», fa presente l’esponente della giunta regionale, «mi chiedo se era tutto così a posto per quale motivo gli stessi dirigenti della clinica, ossia la famiglia Angelini, si è subito dichiarata d’accordo a trasferire i malati in riabilitazione nella struttura di Villa Pini ed eseguire “immediatamente” i lavori per la ex Paolucci e le Villette».
«Venga a scoprire davvero chi è un paziente psichiatrico grave, e quante volte al giorno espleta i propri bisogni corporali in luoghi diversi dal bagno. Venga a scoprire quanta pazienza ci vuole per vestirlo e cosa è in grado di fare in pochi minuti ai propri indumenti, sempre che quel giorno abbia deciso di tenerli addosso». Angelini contesta a Venturoni le cifre corrisposte dalla Asl per i pazienti: «La tariffa per i pazienti delle Villette è stata fino a poco tempo fa di 117 euro al giorno, adesso ammonta a 90 euro per vitto, alloggio, attività riabilitative, assistenza». «Tutti i pazienti ricoverati in riabilitazione psichiatrica», continua ancora la Angelini che ha preso le redini della clinica dal padre e Enzo, «ci vengono inviati soltanto dopo valutazione preventiva della Asl e dopo la validazione del Centro di igiene mentale, che controlla periodicamente l’andamento della terapia di ogni malato». Secondo Chiara Angelini il blitz della Commissione d’inchiesta non sarebbe bastato a cogliere molti aspetti del lavoro della struttura psichiatrica.
«Il senatore Marino ha definito i pazienti “in stato di abbandono” poichè li ha visti “deambulare”, malvestiti e sporchi», scrive nella sua polemica Chiara Angelini, «ebbene, se lui avesse trascorso con noi qualche ora avrebbe visto in quale tempo record un paziente incontinente appena lavato e cambiato si trasforma in un paziente “malvestito”. Se inoltre il poveretto deambula, invece di camminare con postura eretta e passo fermo, bisogna ricordare che è un individuo fortemente disturbato». Nel documento la clinica non entra nel merito dei controlli e dei risultati della Commissione del Senato che sono affidati ai carabinieri del Nas che in questi giorni stanno acquisendo le cartelle cliniche di ciascun paziente ricoverato. Una relazione è attesa per i prossimi giorni e del caso se ne occupa il sostituto procuratore di Chieti, Ponziani.
Infine è da registrare la replica laconica dell’assessore alla sanità Venturoni. «Preferisco restare ai fatti e quanto evidenziato dalla Commissione d’inchiesta», fa presente l’esponente della giunta regionale, «mi chiedo se era tutto così a posto per quale motivo gli stessi dirigenti della clinica, ossia la famiglia Angelini, si è subito dichiarata d’accordo a trasferire i malati in riabilitazione nella struttura di Villa Pini ed eseguire “immediatamente” i lavori per la ex Paolucci e le Villette».