Maratona del jazz con 300 musicisti
Presentato a Roma il progetto del ministero per settembre La musica torna protagonista nei palazzi e cortili restaurati
L’AQUILA. Paolo Fresu, Danilo Rea, Rita Marcotulli e oltre 300 artisti. I grandi nomi del jazz nazionale e internazionale, si danno appuntamento in città il 6 settembre, per una “maratona” che andrà avanti per tutta al giornata, occupando l’intero centro storico e che culminerà la sera con un mega-concerto. L’evento, dal titolo “Il Jazz Italiano per L’Aquila”, promosso e offerto dal ministero per i Beni e le attività culturali, è stato presentato nel Salone del Consiglio nazionale del Mibac, dal ministro Dario Franceschini, dal sindaco Massimo Cialente, dal musicista Paolo Fresu e da Gianni Pini, rispettivamente direttore artistico della manifestazione e presidente dell’associazione “I-Jazz” che cura l’organizzazione. L’evento, che rientra in un ampio progetto del ministero destinato al rilancio dei festival e delle attività jazzistiche in Italia, occuperà l’intera giornata del 6 settembre, e si svolgerà nelle piazze del centro storico ma anche nei cortili dei palazzi restaurati e nelle chiese, con esibizioni dai balconi e dalle finestre, oltre che con 12 palchi gestiti dai principali Festival jazzistici. Il concerto finale, con la partecipazione dei più importanti nomi del Jazz, si terrà in Piazza Duomo.
«Si tratta di un evento destinato a diventare una data storica», sostiene Cialente, «dal momento che vede per la prima volta la presenza simultanea dei maggiori artisti del settore, oltre che, naturalmente, per la particolare location, tanto che, come ha dichiarato il ministro Franceschini, si sta organizzando la diretta in prima serata su uno dei canali Rai. Ringrazio il ministro Franceschini che, dopo il Baskers Festival dello scorso anno ha voluto fare un altro meraviglioso regalo alla nostra città. Lavoriamo per preservare e valorizzare l’identità del centro storico, risultato che si ottiene grazie a eventi come questo, in grado di convogliare musica e arte e di trasformarlo in vita».