Marcanio: il Celano calcio è di tutti

Il presidente invita a sostenere la squadra e a evitare le polemiche politiche

CELANO. Il presidente del Celano Fc Marsica, Benito Marcanio, interviene sulle vicende relative alla società sportiva. «Da qualche tempo non si parla altro, e spesso fuori luogo, che della società sportiva. Si blatera a vuoto sui finanziamenti o contributi, sulle convenzioni, sulle compatibilità o meno. Persino l'aula consiliare è stata testimone di interventi e di atteggiamenti che definire stucchevoli è poco. Incomprensibile la serie di bordate piene di rancore lanciate gratuitamente contro tutto e tutti. Non senza aver prima fatto ricorso a volantini di dubbio gusto o alla carta da bollo per esposti e quant'altro. E tutto questo non per migliorare lo stato delle cose ma solo per godere di qualche secondo di notorietà, saltando o dimenticando un passaggio importante: il calcio per lunghi decenni è stato l'argomento principe dei celanesi e non solo. Chi non ricorda le lunghe sfilate per le vie della città per festeggiare la prima storica promozione in serie D o i pullman organizzati, con intere famiglie al seguito, per le trasferte? Come non ricordare le feste cittadine per celebrare l'altrettanto storica promozione in serie C2? Momenti che sono entrati nella memoria di tutti noi, grandi e piccini, tifosi e non. Cosa significa tutto ciò? Semplicemente che la squadra di calcio è diventata in pochi anni un patrimonio collettivo e sociale, un bene della città che tanto lustro ha dato, portando il nome glorioso di Celano fuori dai confini regionali. Al termine dello scorso campionato di Lega Due (ex serie C2) dal presidente di lungo corso Ermanno Piccone la squadra è stata riconsegnata al Comune. Un gruppo dirigente, che per alcuni decenni ha mantenuto un altissimo profilo sportivo, agonistico e morale, ha lasciato così la società di calcio nelle mani dell'amministrazione comunale. Segnale importante perché manifestava la chiara volontà di non far precipitare nell'anonimato più buio le casacche biancazzurre. Per questo l'amministrazione si è fatta carico dapprima di garantire l'iscrizione al torneo di serie D, in un secondo momento ha lavorato per individuare forze economiche cittadine in grado di proseguire l'avventura calcistica. Gran parte del vecchio gruppo dirigente si è stretto attorno alle sorti del Celano calcio, sottoscrivendo la quota di partecipazione. Da sottolineare l'ingresso di nuovi sostenitori. È stata formata una nuova società, della quale mi onoro di essere stato chiamato a ricoprire il prestigioso incarico di presidente visti i nomi di chi mi ha preceduto. Non è stato trascurato l'aspetto tecnico mettendo a disposizione dei responsabili dei vari settori calciatori giovani e di belle speranze che potessero rappresentare il futuro per la rinnovata squadra di calcio. Al momento la prima squadra, dopo un avvio balbettante pare aver preso il ritmo giusto e continuità di risultati. Il settore giovanile poi conta circa 200 iscritti ai quali viene garantita ogni forma di assistenza, potendo contare su maestri di sport capaci e preparati. Insomma, con impegno e disponibilità si è fatto il possibile per non disperdere un patrimonio collettivo, pur considerando che il momento storico, sociale ed economico è di particolare difficoltà per tutti. Pur tra mille problemi e vicissitudini il calcio a Celano continua ad andare avanti. Basta con le polemiche strumentali che non conducono a nulla se non ad inasprire confronti e toni. Non si comprende, infatti, tanto accanimento, non solo politico seppur determinato da schieramenti contrapposti, nel voler a tutti costi cercare la classica pagliuzza negli occhi altrui, tralasciando la trave infilata nei propri. Come diceva Mao: quando il saggio indica la Luna, lo stolto guarda il dito.