"Massacrata di botte per pochi euro"
Castel di Sangro, il racconto della donna rapinata in casa
SULMONA. «Mi ha massacrata di botte perché voleva i miei soldi. Non gliel'ho data vinta anche se adesso ho tutte le ossa rotte». Ha il volto tumefatto e pieno di lividi, un polso fratturato ma il coraggio ancora intatto la donna aggredita e rapinata nella sua casa di Castel di Sangro.
«L'hanno conciata proprio male», afferma il medico del reparto di chirurgia dell'ospedale di Sulmona dove la pensionata di 80 anni è stata ricoverata subito dopo l'aggressione dell'altra sera. «Ha liviti e traumi da tutte le parti», riprende il medico, «ma le sue condizioni sono in netto miglioramento grazie alla sua grande resistenza fisica. Ancora 24 ore e scioglieremo la prognosi».
Vicino a lei i nipoti giunti dalla Toscana dopo aver saputo della vicenda. La donna infatti vive da sola nella sua casa nel centro di Castel di Sangro.
«Purtroppo non è riuscita a riconoscere l'aggressore», spiega il nipote, «aveva un cappello davanti agli occhi e quando la zia ha aperto la porta l'ha subito afferrata con il braccio alla gola per farla stare zitta. Ricorda solo che le chiedeva ripetutamente dove aveva nascosto i soldi e visto che non cedeva l'ha colpita con calci e pugni rubandole i pochi spiccioli che aveva lasciato sul tavolo, circa 12 euro».
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri di Castel di Sangro, i quali facendo riferimento ai pochi indizi ricevuti dall'anziana, si sono messi alla ricerca dell'aggressore.
E le modalità con cui ha agito farebbero pensare si tratti di un giovane del posto, sicuramente con problemi di droga. Ed è proprio nel mondo della tossicodipendenza locale che sono rivolte le indagini dei carabinieri. I militari sperano nella collaborazione di qualche cittadino e cercano riscontri agli indizi che hanno già in mano, anche se non si possono escludere altre piste. (c.l.)
«L'hanno conciata proprio male», afferma il medico del reparto di chirurgia dell'ospedale di Sulmona dove la pensionata di 80 anni è stata ricoverata subito dopo l'aggressione dell'altra sera. «Ha liviti e traumi da tutte le parti», riprende il medico, «ma le sue condizioni sono in netto miglioramento grazie alla sua grande resistenza fisica. Ancora 24 ore e scioglieremo la prognosi».
Vicino a lei i nipoti giunti dalla Toscana dopo aver saputo della vicenda. La donna infatti vive da sola nella sua casa nel centro di Castel di Sangro.
«Purtroppo non è riuscita a riconoscere l'aggressore», spiega il nipote, «aveva un cappello davanti agli occhi e quando la zia ha aperto la porta l'ha subito afferrata con il braccio alla gola per farla stare zitta. Ricorda solo che le chiedeva ripetutamente dove aveva nascosto i soldi e visto che non cedeva l'ha colpita con calci e pugni rubandole i pochi spiccioli che aveva lasciato sul tavolo, circa 12 euro».
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri di Castel di Sangro, i quali facendo riferimento ai pochi indizi ricevuti dall'anziana, si sono messi alla ricerca dell'aggressore.
E le modalità con cui ha agito farebbero pensare si tratti di un giovane del posto, sicuramente con problemi di droga. Ed è proprio nel mondo della tossicodipendenza locale che sono rivolte le indagini dei carabinieri. I militari sperano nella collaborazione di qualche cittadino e cercano riscontri agli indizi che hanno già in mano, anche se non si possono escludere altre piste. (c.l.)
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