OMICIDIO COLABRESE
Massacrato nel bosco, 18 anni all’amico
Del Monaco accusato anche di occultamento di cadavere. In aula i genitori del 27enne scomparso e ritrovato morto
SULMONA. Una condanna destinata a mettere un punto fermo sul mistero di Giuseppe Colabrese, il 27 enne di Sulmona ritrovato senza vita il 9 ottobre 2015 in un bosco della Liguria. L’amico del cuore, anch’egli di Sulmona, è stato condannato dal tribunale della Spezia. Francesco Del Monaco, 23 anni, dovrà scontare 18 anni di carcere. È quanto deciso dai giudici al termine del lungo dibattimento, iniziato verso le 9 e finito nella tarda serata di ieri. Del Monaco ha scelto il rito abbreviato. Sedici anni sono stati inflitti per omicidio e occultamento di cadavere, altri due anni per spaccio di droga. Oltre a 8mila euro di multa.
Nell’aula dei tribunale ligure erano presenti anche Annarita Grossi e Luciano Colabrese, genitori di Giuseppe, che hanno ascoltato tutto il processo tra lacrime e rimpianti per quel figlio ucciso per poche migliaia di euro. Il lavoro degli inquirenti, difatti, si è concentrato sulla ricerca di circa 3mila euro che la vittima aveva con sé e di cui non si è mai trovata traccia. A difendere la famiglia Colabrese c’erano l’avvocato Federica Benguardato e Alessandro Rotolo. «Un processo duro per la famiglia, che ha ripercorso tutte le tappe di una vicenda drammatica piena di falsità e depistaggi, alla quale mancherebbe ancora un atto di pietà e pentimento», ha detto l’avvocato Federica Benguardato. Il riferimento è alle tante versioni date da Del Monaco nel corso di questi anni e soprattutto agli appelli inascoltati lanciati dai genitori di Giuseppe Colabrese, che più volte si erano affidati all’amico per avere notizie del loro figlio, di cui non avevano più saputo nulla dal giorno del suo arrivo in Liguria.
A difendere Francesco Del Monaco, che ha assistito da solo al processo, senza rientrare in aula al momento della sentenza, gli avvocati Lando Sciuba e Maurizia Lina Sciuba. Legali dell’imputato che ricorreranno in Appello. Ci saranno 90 giorni di tempo per depositare le motivazioni della sentenza di condanna per Del Monaco.
La drammatica vicenda di Colabrese era iniziata il primo agosto del 2015 con il suo arrivo in Liguria, per una vacanza di 15 giorni da trascorrere con il suo amico Francesco Del Monaco. Colabrese aveva portato con sé 3mila euro, uno zaino nero e un cellulare vecchio modello. Il 15 agosto i genitori di Giuseppe, preoccupati per il protrarsi del silenzio, lo avevano chiamato ripetutamente, ma il telefono squillava a vuoto. A quel punto avevano deciso di contattare Del Monaco che aveva raccontato di aver accompagnato Giuseppe alla stazione di Genova il 6 agosto per poi imbarcarsi a sua volta per la Sardegna. Data che poi aveva corretto e anticipato al 4 agosto. Il 31 agosto i genitori di Giuseppe avevano denunciato la misteriosa scomparsa del figlio. Il 30 settembre il padre e la madre di Giuseppe erano stati ospiti della trasmissione “Chi l’ha visto?”. Il 9 ottobre un cacciatore aveva trovato un corpo nel bosco di Canarpino. Il 13 ottobre i genitori avevano raggiunto La Spezia per sottoporsi all’esame del Dna. Il 21 ottobre la conferma: quel corpo apparteneva proprio a Colabrese. Il 29 ottobre i periti avevano confermato la presenza di una ferita sulla testa del giovane, un colpo che gli avrebbe fracassato il cranio. La Procura aveva aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio volontario e dopo qualche tempo Del Monaco era finito sotto inchiesta.
Ieri la condanna in primo grado.
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