il dibattito
«Medicinali, ecco la soluzione»
Foresti (Assogenerici): la nuova norma non causerà la crisi
L’AQUILA. In relazione alle problematiche sollevate dal parlamentare Giovanni Lolli e dal sindaco Massimo Cialente sulle produzioni farmaceutiche interviene Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici.
«L’introduzione della prescrizione per principio attivo riguarda eccome, al contrario di quanto affermato, il risparmio sulla Sanità. L’industria dei generici, infatti, avendo margini di profitto molto ridotti rispetto alle multinazionali del farmaco, ha necessità per svilupparsi di grandi volumi di vendita. La norma sulla prescrizione per principio attivo crediamo che consentirà di aumentare i volumi di vendita sui generici e per tale motivo abbiamo concluso un accordo con il Ministero, che sarà presentato a fine mese, col quale le aziende di generici si impegnano a ridurre il prezzo dei medicinali del 5% a fronte dell’incremento dei volumi di vendita che speriamo si realizzi. Non è vero che i generici sono prodotti in Paesi diversi dall’Italia. Dal 2001, data della prima introduzione dei generici in Italia, le aziende farmaceutiche impegnate in questo settore hanno visto uno sviluppo progressivo del mercato di riferimento, anche a seguito dell’armonizzazione della legislazione italiana con quella comunitaria sulla durata dei brevetti. Il comparto delle aziende impegnate nella produzione e commercializzazione di farmaci generici ha creato in questo lasso di tempo quasi 10000 posti di lavoro (tra addetti diretti e indotto) e rappresenta oggi un mercato di circa 1,6 miliardi, con un fatturato di oltre 900 milioni, per un totale di oltre 250 milioni di confezioni vendute. Più del 60% della produzione avviene in officine italiane. L’espansione del mercato è stata però sostenuta quasi esclusivamente dalla progressiva scadenza dei brevetti e dopo più di un decennio dalla loro introduzione, i generici sono ancora fermi al 15% di penetrazione del mercato, a fronte di una media europea di oltre il 50%. Nonostante questa piccola penetrazione, i generici hanno fatto risparmiare al Servizio Sanitario Nazionale, solo nell’ultimo triennio, circa 900 milioni.
Le aziende brand hanno parlato di una caduta delle vendite del 15% dei farmaci di marca, con punte del 30% e anche del 50%, con conseguente scomparsa a breve della produzione farmaceutica e della ricerca nel nostro Paese. Tutto questo non trova però alcun riscontro: lo scorso agosto, il mercato complessivo è sceso dello 0,9% e quello dei farmaci a brevetto scaduto si è ridotto dello 0,5% in termini di volumi. Il calo dei medicinali griffati, invece, ha toccato il 5,8% ad agosto 2012 rispetto ad agosto 2011, in linea con la normale dinamica concorrenziale. Da ultimo, ma non meno importante, vorrei ricordare al sindaco e all’onorevole che delle tre aziende presenti all’Aquila, che “rappresentano la parte migliore della nostra industria”, una è Sanofi che ha come braccio destro “Zentiva”, sesta azienda nel mercato italiano per la produzione di generici. Non sarà questa norma a mettere in crisi il comparto ma la mancanza di prodotti innovativi da lanciare nel mercato europeo nei prossimi anni in sostituzione di quelli scaduti di brevetto».