Messa in centro, riapre Sant’Amico
Festa per Santa Lucia: è la prima chiesa in zona rossa a riaccogliere fedeli.
L’AQUILA. La città ritrova la sua prima chiesa nel cuore del centro storico, in occasione della festa di Santa Lucia. Un culto, legato da decenni al monastero di Sant’Amico, che è stato rinnovato anche quest’anno, grazie alla riapertura parziale del complesso, con la chiesa annessa. La giornata di ieri ha visto ben cinque celebrazioni liturgiche.
Nel convento, che ospita la statua e una reliquia della Santa, sono rimaste quattro suore agostiniane che vivono in una casetta di legno nel chiostro e fanno la spola con il monastero di Santa Maria Maddalena di Cascia. Al momento del terremoto, le religiose erano quattordici, tutte trasferite provvisoriamente, nel corso dei primi giorni di emergenza. Nessuna di loro è rimasta ferita dai cedimenti strutturali del complesso, che tuttavia si sono rivelati fatali per l’anziana suora Emerenziana, morta due settimane dopo il sisma, per la grande paura di quella notte. Nel pomeriggio, le celebrazioni del cappellano don Carmelo Pagano Le Rose sono state animate dal concerto di Natale di Emma Petricola.
«Abbiamo dovuto dare alla chiesa un altro orientamento», ha spiegato il cappellano, «a causa dei danni subiti dalla cupola, che ci hanno costretto a spostare l’altare nella navata, ma l’importante è essere riusciti ad aprire in tempo». La struttura esterna è quella medievale fondata, come da documenti d’archivio, nel 1373 su una proprietà vaticana donata alle agostiniane.
La chiesa costituisce un esempio di arte seicentesca, non avendo subito importanti danni dal terremoto del 1703. Fu rinnovata per l’opera della badessa Maria Teresa Ciampella, conservando la struttura rettangolare esterna e modificando il presbiterio con una struttura a quattro piloni che formano un quadrato con archi di raccordo e con cupola di copertura. Quella stessa cupola che dovrà essere recuperata con interventi successivi. I fedeli potranno tornare ad ammirare i ritratti importanti di Giovanni da Lucoli, del Cesura e del Giordano. La chiesa occoglie le spoglie della Beata Cristina da Lucoli.
Proseguono, intanto, i lavori che permetteranno l’insediamento delle Soprintendenze regionali in un’ala del complesso monastico: saranno la prima amministrazione statale ad avviare la propria attività nella zona rossa, con decine di di dipendenti che riprenderanno a pieno l’attività.
NUOVE APERTURE Ma il fine settimana ha registrato anche nuove aperture di attività, rimaste in sospeso durante questi otto mesi di emergenza terremoto. Tra i nuovi negozi riaperti c’è Talmone, storico negozio di dolci e decorazioni natalizie che, per oltre settant’anni, aveva la sua sede sotto i portici. Sabato pomeriggio è previsto il brindisi inaugurale nel nuovo negozio sulla Statale 17 bis, a ridosso del bivio per l’ospedale.
Si registra la riapertura di alcune edicole, tra cui quella di piazza Regina Margherita, a ridosso di corso Vittorio Emanuele. Le uniche attività a lavorare in centro, per il momento, sono tutte a ridosso di via Castello.
Nel convento, che ospita la statua e una reliquia della Santa, sono rimaste quattro suore agostiniane che vivono in una casetta di legno nel chiostro e fanno la spola con il monastero di Santa Maria Maddalena di Cascia. Al momento del terremoto, le religiose erano quattordici, tutte trasferite provvisoriamente, nel corso dei primi giorni di emergenza. Nessuna di loro è rimasta ferita dai cedimenti strutturali del complesso, che tuttavia si sono rivelati fatali per l’anziana suora Emerenziana, morta due settimane dopo il sisma, per la grande paura di quella notte. Nel pomeriggio, le celebrazioni del cappellano don Carmelo Pagano Le Rose sono state animate dal concerto di Natale di Emma Petricola.
«Abbiamo dovuto dare alla chiesa un altro orientamento», ha spiegato il cappellano, «a causa dei danni subiti dalla cupola, che ci hanno costretto a spostare l’altare nella navata, ma l’importante è essere riusciti ad aprire in tempo». La struttura esterna è quella medievale fondata, come da documenti d’archivio, nel 1373 su una proprietà vaticana donata alle agostiniane.
La chiesa costituisce un esempio di arte seicentesca, non avendo subito importanti danni dal terremoto del 1703. Fu rinnovata per l’opera della badessa Maria Teresa Ciampella, conservando la struttura rettangolare esterna e modificando il presbiterio con una struttura a quattro piloni che formano un quadrato con archi di raccordo e con cupola di copertura. Quella stessa cupola che dovrà essere recuperata con interventi successivi. I fedeli potranno tornare ad ammirare i ritratti importanti di Giovanni da Lucoli, del Cesura e del Giordano. La chiesa occoglie le spoglie della Beata Cristina da Lucoli.
Proseguono, intanto, i lavori che permetteranno l’insediamento delle Soprintendenze regionali in un’ala del complesso monastico: saranno la prima amministrazione statale ad avviare la propria attività nella zona rossa, con decine di di dipendenti che riprenderanno a pieno l’attività.
NUOVE APERTURE Ma il fine settimana ha registrato anche nuove aperture di attività, rimaste in sospeso durante questi otto mesi di emergenza terremoto. Tra i nuovi negozi riaperti c’è Talmone, storico negozio di dolci e decorazioni natalizie che, per oltre settant’anni, aveva la sua sede sotto i portici. Sabato pomeriggio è previsto il brindisi inaugurale nel nuovo negozio sulla Statale 17 bis, a ridosso del bivio per l’ospedale.
Si registra la riapertura di alcune edicole, tra cui quella di piazza Regina Margherita, a ridosso di corso Vittorio Emanuele. Le uniche attività a lavorare in centro, per il momento, sono tutte a ridosso di via Castello.