Messaggi di pace nell’omaggio dei fiori all’Immacolata
Cerimonia nel piazzale del convento di Santa Chiara Ricordate le vittime del terremoto e delle bombe del 1943
L’AQUILA. Atmosfera di grande raccoglimento a Santa Chiara per la ricorrenza dell’Immacolata Concezione, con il consueto omaggio floreale alla statua della Madonnina eretta per ricordare le vittime del bombardamento dell’8 dicembre 1943. Una cerimonia semplice aperta col saluto di padre Carmine Ranieri e seguita da quello di Raffaele Pacchiarotta, presidente provinciale Unitalsi, associazione che accompagna i pellegrinaggi dei malati verso i principali santuari mariani.
Le commemorazioni erano iniziate già in mattinata, quando una delegazione, insieme ad alcuni parenti delle vittime del bombardamento del 1943, ha deposto una corona di fiori al monumento di fronte ai locali che una volta ospitavano la Zecca dello Stato, andata distrutta l’8 dicembre 1943. Nel suo intervento, dopo aver ricordato le vittime del bombardamento e del sisma, Pacchiarotta ha accennato anche alla disavventura occorsa alcuni mesi fa, quando il gruppo in pellegrinaggio a Lourdes era rimasto bloccato in un treno in Francia a causa del maltempo, ed era tornato a casa con un giorno di ritardo. Assente il sindaco, è stato il consigliere comunale Stefano Palumbo, in fascia tricolore, a rivolgere un indirizzo di saluto ai fedeli.
L’arcivescovo Giuseppe Petrocchi si è soffermato sulla guerra, sulla sofferenza delle vittime, con la speranza che i bombardamenti non accadano mai più. «Noi diciamo mai più: lo sappiamo che anche in questo momento c’è un bombardamento in corso. Ma dobbiamo dire con forza “mai più”». Il vescovo, nel giorno dell’apertura del Giubileo della Misericordia, ha invitato i fedeli alla cerimonia diocesana di domenica 13 dicembre a San Bernardino. I vigili del fuoco dell’Aquila (Mario Verini funzionario; Massimiliano Celestini caposquadra; Paolo Cappelli, Gianpaolo Ostili, Giuseppe Giansante e Ruben D’Alfonso vigili), hanno deposto una corona di fiori ai piedi della statua della Madonna, seguita dall’offerta floreale di tanti fedeli.
Raniero Pizzi
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